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Home » Politica » “Se Caffeina non paga i lavoratori, il Comune revochi i permessi”

“Se Caffeina non paga i lavoratori, il Comune revochi i permessi”

1 Ottobre 2018

Dall’Usb – Federazione di Viterbo riceviamo e pubblichiamo.

A Viterbo, lo sfruttamento ha l’amaro sapore di Caffeina. Il mancato pagamento dei lavoratori della vigilanza privata è l’ultimo dei tanti abusi compiuti dall’organizzazione, che basa le kermesse anche sullo sfruttamento dei lavoratori.
Le kermesse organizzate da Caffeina, che siano natalizie o estive, sono caratterizzate dallo sfruttamento dei lavoratori, sottopagati, se sono fortunati o proprio senza stipendio.

“Dal 2015, insieme al ‘Comitato di lotta disoccupati e lavoratori per Viterbo’, denunciamo gli abusi compiuti da Caffeina in merito ai diritti e alla sicurezza dei lavoratori – dichiara Luca Paolocci dell’Usb Viterbo -. Fin dalle sue prime uscite pubbliche, Caffeina ha potuto realizzare i propri progetti grazie al lavoro di decine di persone. Queste, inizialmente, erano inquadrate come volontari, in modo completamente illegittimo. Il volontario lo è per scelta e lo è sempre, non 15 giorni l’anno. Il lavoro svolto, infatti, era, a tutti gli effetti, di tipo subordinato e, pertanto, dava diritto, non solo allo stipendio, ma a tutti i diritti di un inquadramento come dipendente (ferie, malattia, maternità, tfr)”.

Le pressioni del sindacato e le proteste dei lavoratori hanno costretto Caffeina ad effettuare inquadramenti a norma di legge e a corrispondere uno stipendio. L’organizzazione però, nonostante le tante parole, continua a basare il successo degli eventi sullo sfruttamento dei lavoratori.

“A Natale, i figuranti del Christmas Village, erano pagati 3 euro l’ora, con turni estenuanti, decisi giorno per giorno, senza alcuna possibilità per i lavoratori di organizzare la propria vita o trovare un’altra occupazione. Non venivano effettuati corsi sulla sicurezza e i lavoratori erano sprovvisti di qualsiasi dispositivo di protezione – continua Paolocci -. A conferma delle nostre denunce, dopo tre mesi dalla fine della kermesse estiva, Caffeina deve ancora pagare gli stipendi della vigilanza privata. I lavoratori, del già misero stipendio (600 euro per 12 giorni, dalle 23 alle 8), non ne hanno visto neanche l’ombra. A questo si aggiunge l’arroganza dell’organizzazione, che non ha fornito alcuna motivazione credibile e, solo dopo le insistenti richieste dei lavoratori, ha annunciato di avere alcuni ritardi nei pagamenti. Caffeina deve pagare immediatamente i lavoratori della vigilanza privata”.

L’Usb Viterbo conclude, esortando il Comune e gli enti sul territorio a non concedere spazi e permessi a tutti coloro che sfruttano i lavoratori con contratti irregolari o completamente in nero.
Un simile regolamento è stato già applicato, con successo a Napoli, ed è possibile firmando un protocollo di intesa con l’Ispettorato del Lavoro. Il Comune revocherà la concessione di utilizzo di suolo pubblico agli esercizi o alle Fondazioni che effettuano contratti irregolari, non pagano regolarmente stipendi e contributi e violano le norme sulla sicurezza. L’unione sindacale di base aveva già esortato i candidati sindaci, durante la campagna elettorale, a prendere impegni concreti in favore dei lavoratori. Oggi, con la maggioranza insediata, non è più possibile attendere. Questo è l’unico sistema perché a Viterbo il lavoro torni ad essere di qualità e non il mero profitto di pochi.

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