Dopo il sondaggio choc di questa estate sui migranti (“lascereste annegare o salvereste voi un immigrato su un barcone alla deriva?”), continua a far discutere la linea editoriale di Caffeina Magazine, la rivista collegata al festival letterario con cui condivide il nome e di cui sponsorizza le iniziative.
Nei giorni scorsi anche da questa pagina Facebook è passata la falsa notizia, o bufala, secondo la quale Silvio Berlusconi era stato colpito da un ictus. Lanciato sul web come una bomba, e nonostante le smentite, lo scoop è stato poi condiviso da centinaia di persone, scatenando commenti al limite della decenza e anche oltre. Un episodio che ha dato il la a nuove critiche contro Caffeina Magazine. Anche a Viterbo. Dove c’è chi, tra gli addetti ai lavori, ma non solo, si domanda perplesso come magazine e festival possano coesistere. Non è un danno di immagine per lo stesso festival essere associato a questo genere di prodotto editoriale?
L’accusa che viene mossa al magazine, del quale Filippo Rossi avrebbe detto di non occuparsi direttamente, è quello di pubblicare notizie ad effetto con l’obiettivo di “acchiappare” like. “Merda sul web”, disse la giornalista del “Fatto quotidiano” Selvaggia Lucarelli, vittima lei stessa di un post volgare che suscitava i peggiori commenti dai lettori. Post che poi venne rimosso.
Anche nelle ultime settimane, al di là della bufala su Berlusconi, gli esempi di questa deriva trash non mancano. Tra i titoli che si leggono scorrendo la pagina si viene colpiti, in negativo, dal livello degli argomenti (ne riportiamo uno come esempio: “cosa succede nel corpo se trattieni un peto?”). Il tutto intervallato da una frase di Nelson Mandela o una riflessione di Robin Williams. Perché non si dica che Caffeina Magazine non produce cultura.