Sgarbi ci ripensa e, dopo aver annunciato di volersi candidare a Sirmione, torna sui propri passi. Sì, si dimette, ma poi si ricandiderà a Sutri.
“Dal Sudafrica – spiega da dove si trova in questo momento – vedo l’Italia con amore e con rabbia. Vedo più animali che uomini, ma in Italia ho visto molti uomini che erano peggio degli animali. Mentre, come nel caso di Sirmione, un esempio, posso trovare molte città amiche che vogliono crescere nell’arte (ieri mi hanno offerto la candidatura a Trani. E la lotteria potrà continuare…) penso con struggimento a Sutri e ai suoi cittadini buoni e intelligenti in mano a bestie e ignoranti. E mi sembra che alla scadenza del 26 maggio 2019, oltre le mie inevitabili dimissioni e la loro disperata sfiducia con la quale spariranno, la soluzione più umana e meno politica, per l’amore che ho per Sutri, e per il piacere della sfida, sia ricandidarmi. Non gliela darò vinta”.