Controlli a ritmo serrato anche in provincia di Viterbo su ponti e infrastrutture stradali in seguito alla direttiva del ministero dei lavori pubblici che ha dato tempo agli enti locali fino al 31 agosto per segnalare eventuali situazioni a rischio e per inviare a Roma una dettagliata relazione sul territorio di competenza. Un provvedimento, quello del governo, che tuttavia non è sostenuto in questo momento da un adeguato piano di investimenti, come non manca di far notare il presidente della Provincia Pietro Nocchi, secondo il quale i controlli resteranno fine a se stessi se – ed è proprio il caso delle Province – agli enti non vengono corrisposte le necessarie coperture finanziarie per lavori di sistemazione o consolidamento.
In verità, in provincia di Viterbo la situazione sembra fortunatamente piuttosto tranquilla, anche perché non esistono, tranne qualche rara eccezione, ponti o viadotti particolarmente sensibili. I problemi sono altri, però, a cominciare dalla situazione disastrata in cui versano le strade, su cui, per mancanza di fondi, non viene più eseguita neanche la manutenzione ordinaria, a parte i rattoppi delle buche che si rendono necessari soprattutto in autunno e in primavera, quando le piogge, infiltrandosi nelle fessure dell’asfalto, ne determinano lo sgretolamento.
A Viterbo città gli eventi degli ultimi giorni hanno intanto riaperto il dibattito tra molti cittadini sulla copertura dell’Urcionio, ossia sulla stabilità di via Marconi: “A Viterbo – si legge in una segnalazione – non abbiamo ponti così imponenti, ma abbiamo via Marconi aperto al traffico, di auto, camion e bus, e proprio sotto la sede stradale passa un fiumiciattolo che, da quanto risulta, non è stato mai ispezionato per verificare lo stato di conservazione della copertura”. Dunque, sarebbe il caso che il Comune svolgesse proprio qui delle approfondite verifiche.