Paolo Muroni, condannato dalla Corte dei conti a risarcire il Comune di 80mila euro a causa del danno Cev, per il momento può tirare un sospiro di sollievo. Ma poi?
Nei prossimi giorni spetterà al segretario generale verificare la sussistenza o meno della sua incompatibilità derivante dal non aver ancora saldato il debito con Palazzo dei Priori. Debito che invece ha saldato all’indomani dalla vittoria elettorale il sindaco Giovanni Arena.
Il diretto interessato in aula si è difeso, tirando in ballo, come ha fatto a suo tempo Moltoni, la querelle con la compagnia assicurativa, che dovrebbe pagare al posto degli ex amministratori condannati, ma non è detto che ciò possa servire a fargli dormire sonni tranquilli. Infatti, la giurisprudenza prevalente per casi di questo tipo prevede che il soggetto condannato paghi in ogni caso, salvo poi rifarsi sull’assicurazione.
Il Consiglio comunale nel corso della prima seduta – votando la convalida dell’elezione di Muroni – ha dunque optato per una soluzione attendista, ma il problema resta in piedi e il tempo che il segretario generale si è dato per risolverlo è di 10 giorni. Se le risultanze dell’istruttoria saranno negative, il Consiglio dovrà votarne al più presto la decadenza.