Fa piacere apprendere che l’onorevole Mauro Rotelli ha presentato un’interrogazione al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli per sapere “cosa intenda fare per completare la trasversale Orte-Civitavecchia ed evitare di perdere il finanziamento da 472 milioni di euro”.
Rotelli, contrariamente alla disinformazione fatta dal centrodestra durante la campagna elettorale, ammette così – peccato che lo faccia solo ora – che la realizzazione dell’opera è stata una priorità dei precedenti governi guidati da Renzi e Gentiloni, come dimostrato da questo stanziamento di quasi mezzo miliardo di euro giunto al termine di un percorso promosso da Fioroni, che ha visto più volte arrivare nella Tuscia l’allora ministro Graziano Delrio.
Al momento, c’è il rischio che il nuovo esecutivo guidato da Conte blocchi la pratica, non ci sarebbe infatti l’interesse a mandarla avanti. Rotelli, fiutata l’aria, ha messo le mani avanti e ora è in attesa di una risposta da parte del ministro del Movimento 5 Stelle. Se da un punto di vista campanilistico l’iniziativa del parlamentare viterbese è condivisibile, impossibile non notare però le contraddizioni di questa sua “improvvisa” preoccupazione. Non è forse vero, infatti, che Rotelli fa parte di un partito che, astenendosi, contrariamente a quanto fatto da Forza Italia, ha avallato solo due mesi fa la formazione del nuovo governo? Non è forse vero che, stando così le cose, politicamente risponde anche lui delle scelte “controcorrente” che 5 Stelle e Lega vogliono prendere a discapito del nostro territorio?
Se è pacifico che la politica è l’arte del tutto e del contrario del tutto, con la trasversale, se davvero venisse bloccata, Viterbo perderebbe l’ultima grande occasione della sua storia, messa in piedi per la determinazione di un governo di centrosinistra, e politicamente anche Rotelli, al di là delle sue giuste prese di posizione, ne sarà responsabile. Questa è la verità ed è inutile girarci attorno con troppi giri di parole.
Ma tant’è. “Se si dovesse decidere di bloccare il completamento dell’opera – avverte Rotelli – si determinerà il definitivo isolamento del territorio viterbese, considerando che negli ultimi decenni non sono stati realizzati né il raddoppio della Cassia Nord e nemmeno quello della ferrovia Roma-Viterbo. A dicembre 2017 – ricorda ancora – il consiglio dei ministri ha approvato la compatibilità ambientale del progetto nel tratto fra Monte Romano e la via Aurelia. Il completamento è inserito tra le opere strategiche, di fondamentale importanza per lo sviluppo insfrastrutturale dei trasporti del Paese. (…) Sono partiti appelli, da forze politiche che sostengono il governo, per bloccare la realizzazione dell’opera, contestandone il tracciato. In risposta a questi appelli si stanno mobilitando comparti produttivi e imprenditoriali”.
Bravo Rotelli, il ragionamento non fa un piega. Ma politicamente altro che pieghe: siamo alla politica ridotta a stracci. Eppure, sarebbe bastato poco in campagna elettorale per evitare questa brutta figura. Sarebbe bastato non dire per rastrellare voti che i rappresentanti istituzionali sul territorio non avevano fatto nulla.
Allo stesso modo vedremo adesso cosa accadrà con il bando delle periferie. I nuovi compagni di viaggio di Rotelli faranno saltare il banco pure in questo caso?