L’ex presidente dell’associazione Il Bullicame Giovanni Faperdue si è incatenato ieri mattina al cancello del parco termale per protestare contro l’abbandono del sito, chiuso dalla fine di giugno dopo gli atti vandalici contro la callara. In risposta al gesto di Faperdue arriva la prima presa di posizione ufficiale dell’assessore al termalismo Claudia Nunzi.
“Devo riconoscere che se questo gesto – scrive in una nota – lo avesse fatto qualche mese fa, sarei stata la prima ad incatenarmi accanto a lui. Con modo altrettanto diretto, però, devo ricordare al signor Faperdue che in questi giorni qualcosa è cambiato al Comune di Viterbo e per i prossimi cinque anni saranno altri ad occuparsi della gestione della città. Nell’ottica di questo nuovo corso, voglio, quindi, rispondere a fatti e non a parole, comunicando al signor Fapperdue ciò che credo gli farà immenso piacere, e cioè che già da martedì, il giorno seguente al mio insediamento, sono andata immediatamente a parlare dei problemi delle pozze di balneazione libera con il presidente del patrimonio minerario, il professor Pagano, e già da oggi con la dottoressa Francesca Balestra, del Comune di Viterbo, ci siamo attivate per risolvere i problemi in cui versano”.
La prossima settimana, fa sapere inoltre l’assessore della Lega, inizieranno “tempestivi e assidui sopralluoghi tecnici per intervenire in modo repentino su questo problema. È, infatti, obiettivo prioritario del mio assessorato di veder concretizzarsi quel modello di Viterbo ‘Città termale’ da anni inseguito, ma non ancora diventato una realtà tangibile – conclude la Nunzi -. La stessa che può dare un autentico e significativo impulso alla ripresa economica della nostra città, diventando, in combinazione con il settore turistico, una forza trainante per lo sviluppo e il benessere di tutto il territorio”.