Il 26 giugno scorso nella sede Agcom di Roma si è svolto un incontro sulla nuova piattaforma Conciliaweb, per le definizioni delle controversie nel campo delle telecomunicazioni.
L’obiettivo dell’authority è lo snellimento delle pratiche presso i Corecom incaricati attraverso un sistema di conciliazione telematico gestito direttamente dal consumatore.
Per il presidente della Confconsumatori di Viterbo Antonio Nobili la volontà dell’Agcom è quella di accantonare le associazioni di categoria, “le quali potranno assistere e ricevere mandato esclusivamente dopo che è stata fissata la data di convocazione in udienza presso gli stessi Corecom”.
“Questa operazione, oltre a mettere in seria difficoltà le associazioni, comporta comunque evidenti disagi al consumatore – continua Nobili -. Il consumatore, che si rivolge agli sportelli delle associazioni al fine di delegare la pratica agli stessi, si troverà comunque a gestire la problematica in maniera autonoma e si troverà ad interfacciarsi direttamente con esperti del settore della controparte, dovendo necessariamente recarsi presso le associazioni in ogni fase della procedura al fine di ricevere assistenza e supporto da personale competente”.
“Per la maggior parte degli utenti, i quali hanno poca dimestichezza con internet, l’autorità risolve la problematica affermando che chi dichiara di non potere attivare la procedura in via telematica deve recarsi personalmente presso il Corecom competente, senza avere tuttavia la possibilità di farsi rappresentare da alcun delegato – sottolinea il presidente della Confconsumatori -. Anche questo problema viene risolto a nostro avviso in maniera sommaria, in quanto l’utente che, per problemi fisiologici, non riesce ad attivare la procedura online, non si comprende come possa provvedere personalmente a effettuare una conciliazione telematica, recandosi presso la sede competente e interfacciandosi con una controparte più che qualificata, calcolando che per la regione Lazio vi è un unico Corecom con sede a Roma”.
Per Nobili lo scopo dell’autorità è quello “di escludere totalmente le associazioni di categoria da tali procedure e di lasciare il consumatore da solo nel risolvere controversie delle quali spesso non ha alcuna competenza in materia, avvantaggiando così le grandi compagnie di telecomunicazioni, le quali hanno dalla loro parte personale competente e formato”
I dubbi della Confconsumatori nascono nel momento in cui l’associazione è venuta a conoscenza che la piattaforma Conciliaweb, prevista dall’autorità, non permette all’utente di conferire la delega a chiunque egli voglia fino all’avvenuta fissazione della data di udienza, quando la pratica è stata ormai istruita.
Anche per quanto riguarda la fase che precede la conciliazione, mediante la quale le parti hanno la possibilità di farsi reciproche proposte in merito, “l’utente deve necessariamente agire per proprio conto, in quanto non ha la possibilità di dare mandato. Inoltre il titolo che viene eventualmente redatto in caso di avvenuto accordo non ha alcun valore esecutivo. Pertanto, alla luce di tutto ciò – conclude Nobili – sembra evidente la mancata volontà dell’autorità di tutelare il consumatore, quanto invece sarebbe bastato organizzare il sistema in maniera tale di permettere l’inserimento della pratica in delega da parte delle associazione già dal principio, come tra l’altro avviene in materia di energia e gas”.