In mezzo al diluvio di selfie, fake news, foto opportunity e foto vacanze, sproloqui politici, massime edificanti e retorica a fiumi che ogni giorno e ogni notte infestano il nostro newsfeed, il suo profilo Facebook è una salutare boccata d’ossigeno. L’architetto Alfredo Giacomini, gallesino di origini ma viterbese d’adozione, da tempo sta dando, attraverso il social network, un suo personale e ormai imprescindibile contributo alla conoscenza dell’architettura contemporanea viterbese. Con cadenza quasi quotidiana il professionista posta foto, progetti e testi che documentano quanto la Tuscia sia ricca di perle architettoniche, spesso misconosciute, fuori dagli ormai scontati perimetri turistici dentro le mura e i borghi medievali. Molte immagini, a colori o in bianco e nero, testi asciutti e senza fronzoli con notizie essenziali sull’autore. Giudizi misurati e mai autocompiaciuti: la pagina Facebook di Giacomini è uno strumento utile per professionisti e appassionati di architettura ma anche un vero “rieducational channel” per i non addetti ai lavori.
Dal cimitero di Fuksas a Civita Castellana al mai realizzato ospedale di Viterbo progettato da Alfredo Passeri, Giacomini stuzzica la curiosità di tutto coloro che seguono il suo profilo, invitandoli a soffermare lo sguardo su edifici, scuole, palazzine che spesso passano inosservati sotto i nostri occhi distratti. Piccoli e grandi capolavori, a volte firmati da architetti di fama a volte da illustri sconosciuti, si nascondono spesso laddove uno non penserebbe. Un preziosissimo lavoro, quello di Giacomini, che testimonia come ci sia vita e arte anche al di là dei centri storici e che l’architettura nella Tuscia non si è fermata al Medioevo di San Pellegrino.