• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » Ricci: “Sostenere la Frontini per me è stata una scelta ovvia”

Ricci: “Sostenere la Frontini per me è stata una scelta ovvia”

28 Giugno 2018

Finché lo spirito originario, quello veltroniano, non si sarà consumato del tutto lui assicura che resterà nel Pd. Poi chissà. Di sicuro è un Alvaro Ricci sempre più lontano dall’ortodossia fioroniana quello che si accinge a tornare sui banchi dell’opposizione dopo i cinque anni da assessore nella giunta Michelini, della quale ha rappresentato, insieme alla vicesindaca Luisa Ciambella, un po’ la spina dorsale. Lo strappo c’è stato alla vigilia del ballottaggio quando Ricci ha compiuto un endorsement abbastanza rumoroso e inaspettato nei confronti della candidata civica Chiara Frontini. Quando invece un paio di giorni prima la Ciambella, pur lasciando libertà di voto e di coscienza ai militanti dem, tra le righe aveva lasciato trasparire una possibile preferenza nei confronti di Giovanni Arena. Se non altro perché con il centrodestra al governo, i consiglieri dem sugli scranni della minoranza saranno tre anziché due.

“Non voglio pensare che scelte che dovrebbero essere di natura schiettamente politica possano essere dettate da ragioni di opportunità o di opportunismo – dichiara Ricci al Viterbese -. La scelta di sostenere la Frontini per me è stata assolutamente ovvia e obbligata, come avrebbe dovuto esserlo per qualsiasi dirigente del partito, e non capisco quindi lo stupore. L’alternativa alla Frontini era votare un centrodestra con dentro un partito populista e xenofobo come la Lega”. In realtà, va detto, anche la Frontini non è che provenga esattamente dalla sinistra terzomondista. Le prese di posizione della pasionaria civica contro gli immigrati e i quartieri ghetto come San Faustino ce le ricordiamo tutti. Così come tutti ci ricordiamo l’ormai “mitico” 6×3 con la scritta: “Viterbo non è un albergo”. Ma tant’è. Ricci ricorda anche le battaglie della Frontini su temi di sinistra come quello del registro delle unioni civili e dell’acqua pubblica, ed è convinto che anche il gruppo dirigente dem avrebbe dovuto fare una “chiara” scelta di campo. “Credo che la mia scelta abbia interpretato molto di più il sentimento dei nostri elettori, perché salire sull’Aventino e restare a guardare non porta a nulla, a livello nazionale come a livello locale. Da dove crediamo che siano arrivati altrimenti i circa settemila voti in più conquistati dalla Frontini al ballottaggio rispetto al primo turno?”.

“Da parte mia – continua l’ex assessore ai lavori pubblici – non c’è stato nessun patto o accordo segreto con la Frontini. Il mio è stato un ragionamento prettamente politico, lo stesso che avrei voluto sentir fare dal gruppo dirigente del mio partito e da chi si è presentato con altre liste (Francesco Serra, ndr)”.
Quanto al suo futuro, per il momento Ricci lo vede ancora nel Pd: “Più che rifondato ritengo che questo partito vada riportato allo spirito delle origini, quello del Lingotto veltroniano. Finché resterà qualche traccia di quello spirito io resto nel Pd e non abbandono certo la nave che affonda”. L’ex assessore non risparmia critiche al gruppo dirigente viterbese: “E quindi anche a me stesso. Dobbiamo smetterla di dire che la colpa è sempre di qualcun altro. Se siamo arrivati a questo punto, le responsabilità sono anche nostre che abbiamo perso il contatto con la gente e non sappiamo interpretarne più il sentimento e il cambiamento, come invece ha saputo fare la Frontini. Non Arena e non il centrodestra, che vincono solo grazie alle frazioni e che dovrebbero erigere un monumento a Elpidio Micci. Altrimenti oggi staremmo a raccontare un’altra storia”.

Ricci dice la sua anche sull’espulsione dal partito dei cosiddetti scissionisti, Serra & co.: “Legittimo che chi ha violato lo statuto candidandosi con delle liste contrapposte al Pd venga messo fuori dal partito, perché le regole vanno rispettate. Ma pensare che tutti i problemi si risolvano così mi pare un atteggiamento a dir poco superficiale”.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
Alvaro Ricci Chiara Frontini Pd
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • Fioroni a Repubblica: “Schlein mi ha sfrattato dal Pd. Ora è un partito troppo di sinistra”
  • Con la Schlein il Pd è finito
  • Pensiamo al domani, il popolarismo rinasce sulle ceneri di una politica ormai ostica verso il riformismo d’ispirazione cristiana.
  • Nasce “Piattaforma Popolare-Tempi Nuovi”, il network dei democratici di matrice cristiana e popolare
  • SANGIULIANO SOGNA UN DANTE “NERO”, SEBBENE FOSSE GUELFO “BIANCO”. PRESTO ANCHE IL SOLE SORGERA’ A DESTRA
  • DANTE PROPONE UNA VISIONE UNIVERSALE, RIDURLA A VISIONE ITALIANA E’ UN ERRORE. MA COS’È IN FONDO L’ITALIA?
  • I luoghi del nuovo umanesimo
  • Morte di Gerardo Bianco, il video della sua intervista al convegno di Viterbo
  • Una politica coraggiosa, fuori da vecchi schemi
  • A Roma il Convegno su Nuovo Umanesimo
  • “Esterno Notte” visto dal presidente della Commissione Moro: intervista di Radio Radicale a Fioroni
  • Il futuro dei popolari, convegno venerdì 18
  • Popolari, riformisti e cattolici di tutta Italia a convegno a Roma
  • Il Pd è ancora utile al Paese
  • Fioroni: il Pd si salva se dialoga con il Terzo Polo
  • Non esiste una terza via: se il Pd non vuole cedere al populismo, deve aprire il dialogo con il Terzo Polo
  • L’ITALIA DI DE MITA, L’OCCIDENTE E IL CLIMA DI FIDUCIA NEI RIGUARDI DI GORBACIOV: UNA PAGINA DI STORIA
  • LUTTO. E’ MORTO GASTONE SIMONI, IL VESCOVO DELLA POLITICA “ALTA”. IL RICORDO DI AVVENIRE
  • L’ANALISI DI GALLI DELLA LOGGIA SULLA IRRILEVANZA POLITICA DEI CATTOLICI SI NUTRE DI AVVERSIONE PER I POPOLARI
  • GUALTIERI ARCHIVIA IL CASO RUBERTI, MA RESTA IL PROBLEMA POLITICO: SE NON SI RIFONDA, IL PD AFFONDA
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
Fioroni a Repubblica: “Schlein mi ha sfrattato dal Pd. Ora è un partito troppo di sinistra”
Con la Schlein il Pd è finito
Pensiamo al domani, il popolarismo rinasce sulle ceneri di una politica ormai ostica verso il riformismo d’ispirazione cristiana.
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset