Abbiamo scritto a Chi l’ha visto? per sapere che fine ha fatto il nuovo soggetto politico-sanitario serra-panunziano che, come nelle migliori tradizioni, in attesa del sol dell’avvenire e della rivoluzione, non parla più di città ma torna alla mera gestione del potere. Mentre tutti sono distratti dal ballottaggio, stando ai boatos, ci sarebbero manovre sanitarie in atto. Magari non sarà vero, ma c’è chi dice che un bando abbia stabilito con meticolosità cosa deve fare e cosa non deve fare la società che ha vinto l’appalto per il Cup, per farla rientrare nella cifra assai ridotta del capitolato.
In quanto a chi lavorerà nei vari Cup sarà stilata una lista di indispensabili, direte voi. Macché: soprattutto negli uffici ci saranno tante ore assegnate perché qualcuno in questo modo pensa che non potranno più essere ridotte, lasciando solo i poveracci senza santi in paradiso, o in montagna, a vedersi le ore ridotte e per di più meno pagate. Non sarà vero, ne siamo certi, e comunque la società vincitrice è seria, rispetterà il contratto e non si presterà a cose che a Roma, per averle fatte, un povero padre è stato arrestato. Figuriamoci dei dirigenti. Ci vuole trasparenza nel determinare il vero fabbisogno e bisogna scegliere per merito e non per raccomandazione.
A Belcolle gira inoltre una brutta voce per la salute dei viterbesi. Una voce a cui non vogliamo credere: qualcuno starebbe spingendo altrove il bravo primario cardiologo ed emodinamista, vincitore di regolare concorso. Così, dicono i maligni, si libererebbe un posto che, in attesa di un lento concorso, potrebbe intanto essere ricoperto – con un ex art. 18 che può durare molto tempo – da un amico degli amici, un cardiologo che in un recente passato è già stato gratificato con clamore. Solo il tempo ci dirà se questa è soltanto una voce priva di fondamento o se invece c’è del vero. In quest’ultimo caso quel manifesto del “grazie” affisso all’indomani del primo turno sarebbe capito da tutti.
.