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Home » Società » Stranieri in classe: a Caprarola si sperimenta la didattica inclusiva

Stranieri in classe: a Caprarola si sperimenta la didattica inclusiva

18 Giugno 2018

La presenza straniera nelle scuole, se da un lato offre la possibilità di un arricchimento culturale, dall’altro pone continue sfide ai docenti che devono gestire una classe plurilingue e multiculturale.
La necessità di una didattica inclusiva, che sappia valorizzare le diverse abilità degli alunni, si è tradotta a Caprarola, nell’anno scolastico 2017/2018, in una collaborazione tra la scuola primaria dell’istituto comprensivo  “Roberto Marchini” e l’Università della Tuscia. Il team delle due classi terze formato da Annamaria Generali, Filomena Antonini, Silvia Cristofori e Annarita Cenci ha scelto di sperimentare con Laura Clemenzi, dottoressa di ricerca in Linguistica italiana, un percorso didattico mirato a formare e a potenziare le capacità di scrittura degli alunni con un approccio non tradizionale.

Il percorso ricalca un modello ideato nel contesto del progetto Osservare l’interlingua promosso dal Comune di Reggio Emilia e dall’Università di Modena e Reggio Emilia, sperimentato più volte negli ultimi dieci anni nelle scuole emiliane, e nel 2015/2016 in tre scuole comprensive di Napoli.
A partire da un breve video muto, attraverso un lavoro in gruppi svolto a cadenza settimanale durante tutto l’anno, gli alunni hanno imparato a pianificare, produrre e revisionare un testo narrativo lavorando insieme e confrontandosi con entusiasmo. L’intero lavoro è stato presentato il 4 maggio 2018 al Palazzo della cultura di Caprarola alla presenza dei genitori degli alunni e degli assessori alla cultura Angelo Borgna e al settore scolastico Barbara Mastrogiovanni.

La collaborazione tra l’Istituto Marchini e l’Università degli Studi della Tuscia è nata in séguito al convegno promosso dall’Irase e dalla Uil Scuola di Viterbo nel settembre del 2016, dal tema “La parola a scuola: i diversi orizzonti dell’educazione linguistica”, in cui i docenti delle scuole viterbesi di diverso grado hanno partecipato a un workshop sulla narrazione tenuto da Giorgio Nisini (Università di Bari “Aldo Moro”, dipartimento Disum) e hanno incontrato Riccardo Gualdo, Stefano Telve e Laura Clemenzi (Università degli Studi della Tuscia, dipartimento Distu). A Viterbo negli ultimi anni sono state molte le iniziative volte a promuovere il dialogo tra scuola e università: dai Laboratori per la formazione Labform agli incontri nel contesto del progetto nazionale “I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale”, e la sperimentazione di Caprarola è un esempio di quanto possa essere proficuo.

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