L’inchiesta sul nuovo stadio della Roma sarebbe destinata a riservare clamorose sorprese con il coinvolgimento di altri personaggi politici. Questa è la convinzione generale alla luce della circa 100 pagine (su 300) di omissis contenute nell’ordinanza di custodia cautelare con cui sono stati disposti gli arresti, tra gli altri, dell’imprenditore Luca Parnasi, del vice presidente del Consiglio regionale del Lazio ed ex assessore all’urbanistica Michele Civita e di Luca Anzalone, presidente di Acea e consigliere del Movimento 5 Stelle sul progetto di Tor di Valle. Gli omissis sono la dimostrazione di ulteriori indagini in corso.
Secondo indiscrezioni, nelle carte dei magistrati ci sarebbero anche molti riferimenti alla provincia di Viterbo. Uno, in particolare, lo si conosce da ieri ed è il nome dell’architetto di Gallese Demetrio Carini, personaggio poco noto al grande pubblico, ma, al contrario, molto conosciuto da gran parte degli amministratori e dei funzionari della nostra provincia. Era infatti fino a pochi mesi fa il dirigente regionale dell’Area urbanistica e co-pianificazione comunale per le provincie di Roma, Rieti e Viterbo presso la Direzione regionale territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti. Insomma, un vero pezzo da novanta all’interno della macchina burocratica della Regione Lazio.
Tra l’altro, a Carini, che da qualche mese è andato in pensione, competeva la patata bollente dello sfruttamento delle risorse del sottosuolo (geotermia). Per quanto riguarda la pratica sullo stadio della Roma, era il rappresentante della Regione nell’apposita conferenza dei servizi cui partecipa ovviamente anche il Comune di Roma.
Carini viene tirato in ballo in un’intercettazione quale persona che avrebbe dovuto contattare (per l’avanzamento della pratica?) un non meglio precisato (è uno dei nomi coperti da omissis) personaggio di Fratelli d’Italia, ma soprattutto, come si legge nelle carte dell’inchiesta, perché i magistrati avrebbero documentato “le operazioni poste in essere dall’ingegner Errico Stravato (ex dirigente del Campidoglio, considerato una sorta di anello di congiunzione tra politici, funzionari pubblici e il gruppo imprenditoriale di Luca Parnasi, ndr) al fine di assicurare un incarico lavorativo alla moglie di Demetrio Carini, rappresentante della Regione Lazio presso la conferenza dei servizi, deputata a concedere il parere positivo per la realizzazione dello stadio”. Un favore che gli inquirenti sottolineano e inquadrano nell’ambito dei movimenti tesi ad agevolare il progetto di Tor di Valle.
Come detto, di tutta questa roba si potrebbe sapere di più se si conoscesse il contenuto degli omissis. Omissis che potrebbero tuttavia cadere in parte per la decisione degli avvocati di Luca Parnasi di chiedere la scarcerazione del costruttore al Tribunale dei riesame: in quella sede la procura della Repubblica dovrebbe depositare infatti altre carte.