Chi c’è dietro Chiara? A una settimana dal ballottaggio il Viterbese è in grado di dare una risposta al mistero più appassionante (si fa per dire) di questa campagna elettorale 2018.
Se è vero che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna, qualche volta è vero anche che dietro una grande donna c’è un grande uomo. Costui non è però Giancarlo Gabbianelli, come tutti dicono forse sperando di sporcare l’immagine della Frontini come la pulzella dell’Urcionio che libererà Viterbo dal secolare giogo dei partiti. Quest’uomo si chiama invece Fabio Cavini ed è il fidanzato senese di Chiara.
Di lui a Viterbo si sa poco, se non che i due si sono conosciuti quando lei studiava all’Università di Siena e che da allora sono due corpi e un’anima. Dove c’è Chiara c’è Fabio. Onnipresente nei consigli comunali, alle conferenze stampa e a tutte le iniziative che vedono protagonista la candidata di Viterbo 2020, Fabio pratica il basso profilo. E’ l’uomo dietro le quinte. Se non fosse per la chioma fluente tardo hippy e lo spiccato accento toscano, sarebbe anche difficile notarlo. Nelle foto “di scena” della Frontini non compare mai. Ma lui c’è sempre e i giornalisti che seguono da anni le iniziative di Chiara lo conoscono bene. E’ lui lo stratega. E’ lui che suggerisce e annuisce quando la Frontini interviene. E’ lui che cura i comunicati stampa e il marketing “civico”. La stessa Chiara, con un post su Facebok, ha confessato quanto la presenza di Cavini sia fondamentale nella sua vita, e non solo a livello sentimentale: “Grazie di supportarmi in ogni scelta, comprese quelle più difficili. Abbiamo dedicato la nostra storia alla mia città, che negli anni è diventata anche la tua”.
Ma chi è veramente Fabio Cavini? A parte lo spin doctor della sua fidanzata, non si capisce cosa faccia nella vita. Di sicuro non è solo un fidanzato prestato alla politica per amore. Nel passato di Cavini la politica infatti c’è, eccome. Nonostante il look trasandato un po’ da centro sociale occupato, a Siena è stato dirigente provinciale del Pdl e nel 2012 coordinò la prima fase della campagna elettorale per le primarie di Giorgia Meloni a Siena. “Giorgia va ringraziata – dichiarava Cavini nel novembre 2012 a Ilcittadinonline – per aver portato con la sua candidatura entusiasmo, dibattito e confronto in un centrodestra che rischiava di restare vittima di uno scarso interesse da parte degli elettori”. Pensando dunque alla coppia civica e antipartitica Frontini-Cavini viene in mente la folgorante battuta di Groucho Marx sull’attrice Doris Day: “La conoscevo da prima che diventasse vergine”.