Incredibile la vicenda dello stadio della Roma. Stavolta il re è davvero nudo e l’imbarazzante silenzio della Lega e del Movimento 5 Stelle, a livello locale e nazionale, ne è la dimostrazione.
Oltre ai fatti corruttivi, sconcerta l’ingerenza dei faccendieri e dei palazzinari nelle istituzioni per condizionare le loro scelte e le nomine nel governo. Il tema non è stabilire se queste ingerenze hanno inciso oppure no, il problema è la fragilità e l’inadeguatezza di uomini di Stato che per poca competenza diventano preda e vittime di rapaci interessi particolari. Non si può ridurre tutto ad annunci, denuncia e spot elettorale: servono capacità, competenza e autorevolezza, presupposti indispensabili per autonomia di azione e per una politica del bene comune.
Questa fragile ed incompetente politica non può essere la novità ed il cambiamento. E’ semmai l’humus del rampantismo e del pericoloso avventurismo, che si lasciano pervadere e guidare dagli interessi. L’alternativa poteva rappresentarla il buongoverno della Regione, purtroppo però esso si è spiaggiato sulle secche degli arresti, che hanno colpito quei sostegni trasversali alla maggioranza da parte del M5S, e all’occorrenza del centrodestra, che adesso gettano debolezza ed ombre su chi voleva guidare il Pd. Anche qui i silenzi sono eloquenti.
Per restare in tema di nuovi e nuovismo, meglio non parlare, in vista del nostro ballottaggio, di chi prova a lucrare consensi spacciandosi come il nuovo, quando in realtà è figlio del vecchio, se è vero che ha mosso i suoi primi passi all’interno delle giunte della destra viterbese più note per i processi, le prescrizioni e le condanne contabili che per i fatti condotti in porto a favore dei cittadini.
Serve il tempo della ricostruzione, il tempo delle idee e della formazione, basta nuovismo improvvisato e rinnovamento fragile e rischioso. Evitiamo di passare dalla padella alla brace.