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Home » Politica » Il tempo delle chiacchiere è finito: è il giorno del giudizio (degli elettori)

Il tempo delle chiacchiere è finito: è il giorno del giudizio (degli elettori)

10 Giugno 2018

Otto candidati a sindaco, 512 a consigliere comunale spalmati su 17 liste. Sono i numeri di questa tornata amministrativa a Viterbo. Seggi aperti nelle 66 sezioni cittadine dalle 7 di stamani fino alle 23 di stasera.

I viterbesi chiamati al voto sono in totale 53.289, 25.446 maschi e 27.843 donne. In media c’è un candidato ogni 102 abitanti. Alzi la mano chi non ha un marito, una moglie, un fratello, un figlio, un parente, un amico o un inquilino del piano di sotto in corsa per uno scranno a Palazzo dei Priori. Circostanza, questa, che non dovrebbe indurre gli elettori viterbesi nella tentazione di disertate le urne, nonostante le previsioni meteo dicano sole e le ragioni del corpo dicano mare.

In corsa per la poltrona lasciata libera da Michelini sono dunque otto: la vicesindaca uscente Luisa Ciambella, il coordinatore comunale di Forza Italia Giovanni Arena, l’ex capogruppo del Pd Francesco Serra, i consiglieri comunali uscenti Filippo Rossi e Chiara Frontini, l’uomo delle (cinque) stelle Massimo Erbetti, la donna dei Beni comuni Paola Celletti e l’ex assessore Claudio Taglia.

Arena è il candidato del centrodestra unito (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e Fondazione), partorito dalla coalizione dopo una travagliatissima gestazione risolta col forcipe dagli ostetrici romani. Luisa Ciambella è la candidata ufficiale del Pd e del centrosinistra, sostenuta da tre liste: oltre a quella dem, Orizzonte Comune e La voce dei giovani viterbesi. In corsa con lei ci sono diversi big: dall’assessore ai lavori pubblici Alvaro Ricci (capolista del Pd) all’assessora allo sviluppo economico Sonia Perà, dalla segretaria dell’unione comunale Martina Minchella al suo vice Antonio Rizzello, dal presidente del consiglio uscente Marco Ciorba a Stefano Calcagnini, passando per i consiglieri comunali Daniela Bizzarri, Aldo Fabbrini, Christian Scorsi e Paolo Moricoli Per il resto molte facce nuove, nel segno di un ricambio generazionale.

La minoranza panunziana ha invece deciso di portare la guerra civile in casa dem fino alle estreme conseguenze con la candidatura di Francesco Serra alla testa di due liste civiche. Che dietro ci sia la mano e la regia di Panunzi, oltre ad essere la scoperta dell’acqua calda, lo dice l’apparizione del consigliere regionale insieme all’ex deputato Alessandro Mazzoli all’ultimo appuntamento della campagna elettorale di Serra venerdì alla Corte delle Terme.

E’ spasmodica l’attesa nei confronti dei due civici della seconda, terza e penultima ora, Filippo Rossi e Chiara Frontini: in campagna elettorale hanno profuso mezzi a go-go, a cominciare dal camper con cui il futurista ha fatto il giro dei quartieri per finire con i 6×3 con cui hanno tappezzato la città. Il tutto grazie a espedienti come autotassazioni, sottoscrizioni, prestiti, divani e televisori venduti. Entrambi si presentano con due liste a sostegno, con l’Area civica di Rossi – si mormora – sponsorizzata dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio. Dovremo aspettare la nottata di domenica per sapere se i voti dei due battitori liberi saranno proporzionali alle aspettative prodotte.

Il M5S “rottama” De Dominicis e scommette su Massimo Erbetti. I pentastellati lo descrivono come l’uomo dei bilanci ma non ha ancora spiegato come farà a concedere 500 euro al mese di reddito civile a ogni indigente viterbese solo togliendo il gettone di presenza ai consiglieri comunali. Così come deve spiegare se il patto di non belligeranza nei comuni che secondo la stampa nazionale Di Maio e Salvini avrebbero stretto in funzione anti Pd vige anche a Viterbo. Ovvero: se al ballottaggio vanno Arena e Ciambella, da che parte si schiereranno i grillini?

Chiudiamo la carrellata con le ali estreme. A sinistra abbiamo Paola Celletti, pasionaria dell’ambientalismo e dei beni comuni tipo l’acqua, nella cui lista troviamo volti noti come l’ex consigliere comunale di Rifondazione e sindacalista Cobas Marco Prestininzi, l’artista e libraio Pasquale Altieri e l’ex presidente dell’Ordine degli architetti Daniele Cario. A destra invece il chirurgo maxillo-facciale Claudio Taglia prova a dare un volto più istituzionale e rassicurante ai duri di CasaPound.

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