Alla Unopiù si torna a parlare di nuovi esuberi. A lanciare l’allarme sono i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl ed Uiltucs, che si appellano a tutte le forze politiche e alla presidente del cda di Unopiù spa, (nonché senatrice di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè) al fine di salvaguardare la totale occupazione nell’azienda e il serio rilancio della stessa.
“Nel penultimo incontro risalente al mese di dicembre – affermano Donatella Ayala, Aldo Pascucci ed Elvira Fatiganti – l’amministratore delegato Maurizio Motta aveva dichiarato che il percorso di crescita e rilancio dell’azienda era in atto. Per favorire tale processo era stato richiesto un ulteriore sacrificio ai lavoratori (già in contratto di solidarietà), ovvero il posticipo a marzo del pagamento della tredicesima mensilità, per la prima volta nella storia della Unopiù, per poter far fronte al pagamento della merce per la stagione 2018”.
Nei mesi successivi i sindacati hanno chiesto più volte ulteriori incontri per approfondire e monitorare la situazione aziendale, ma senza risposta: “Nel contempo la preoccupazione dei lavoratori aumentava in quanto l’arrivo della merce continuava ad accumulare ritardi, suscitando dubbi su quanto dichiarato precedentemente dalla società – continuano i sindacati -. Finalmente le organizzazioni sindacali, insieme alle rsa, il 10 di maggio sono state ricevute ufficialmente dall’amministratore delegato: in tale occasione l’amara realtà. Dopo anni di ammortizzatori sociali che avrebbero dovuto contribuire ad un rilancio, e a 5 anni dal sacrificio di 40 dipendenti messi in mobilità, ecco un ulteriore pesante piano di esuberi”.
Ad oggi non è dato sapere però il numero totale, sia nella sede di Soriano nel Cimino che probabilmente nei altri punti vendita d’Italia.
I sindacati manifestano pertanto grande preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dell’azienda: “In seguito all’assemblea tenutasi con le maestranze, è stata inviata una richiesta urgente di incontro al prefetto di Viterbo con l’apertura di un tavolo istituzionale (di cui restiamo in attesa di convocazione) e per conoscenza indirizzata alle varie istituzioni regionali e del territorio”.