Ormai l’irruzione, nella campagna elettorale per il Comune, delle notizie sulla situazione nazionale ha consegnato a tutti la certezza del ballottaggio e la contendibilità alla destra della vittoria al secondo turno.
In questo quadro, appare sempre più evidente che la sfida che andrà in scena due settimane dopo il 10 giugno sarà tra centrodestra e centrosinistra. Le civiche infatti soffrono perché anche a livello cittadino si ha paura dell’improvvisazione e della superficialità. Il dato nazionale in pratica fa comprendere anche a Viterbo che le promesse senza copertura sono balle spaziali; che i programmi basati sulla spesa di milioni e milioni di euro, senza entrate non possono essere attuati; e che non ci si può affidare alla bontà dei mecenati privati o solo ai fondi europei, i quali si ottengono quasi sempre a fronte di cofinanziamenti diretti che le casse comunali normalmente non consentono.
Re e regine sono dunque nudi, sotto le promesse il nulla.
Spopolano, tuttavia, in controtendenza rispetto a quanto accade a livello nazionale, non i sondaggisti ma i “nasisti ” del voto, quelli che profetizzano esiti sulla base di non si sa quali dati oggettivi. In realtà, a ben guardare ti accorgi che più che odorare e “snasare” i voti dei cittadini questi sondaggisti sono orientati dall’odore delle pubblicità a pagamento che viene fatta sui loro siti di informazione .