Cercasi big disperatamente. E’ una campagna elettorale a corto di testimonial nazionali quella che sta volgendo al termine. Cause di forza maggiore – la formazione del governo gialloverde – all’appello mancano i due protagonisti assoluti dell’attuale scena – o meglio sceneggiata – politica, vale a dire Luigi Di Mario e Matteo Salvini.
Il primo era stato annunciato dal candidato sindaco del M5S Massimo Erbetti (“stiamo lavorando seriamente per avere Luigi qui”, aveva detto); il secondo nel bagno di folla a Viterbo del 22 marzo scorso aveva promesso che sarebbe tornato da presidente del Consiglio per festeggiare il primo sindaco leghista della città. Intanto se tornerà, Salvini lo farà non da premier ma da ministro dell’Interno. Che poi venga a sostenere prima o a festeggiare dopo l’eventuale sindaco di Forza Italia Giovanni Arena, ora che governa con Di Maio, è improbabile.
Quanto al neo ministro del Lavoro, difficilmente troverà il tempo per venire a benedire Erbetti. Ma mai dire mai. I grillini avrebbero potuto avere la star Dibba, che sarebbe pure originario della vicina Civita Castellana (pardon di Nera Montoro), ma disgraziatamente l’ex parlamentare è partito alla conquista del West, destinazione California. Per fortuna che a queste latitudini c’è papà Vittorio che porta avanti degnamente la causa pentastellata. Non pervenuta pure la Sorella d’Italia Giorgia Meloni. Lei, che a parte le dirette Facebook per chiedere l’impeachment per Mattarella, in questi giorni non è che abbia avuto un granché da fare, una scappata dalla Garbatella a Viterbo poteva pur farla. Ma tant’è. Finché c’è campagna elettorale c’è speranza.
Alla fine gli unici big li ha portati – a cena fuori – Giovanni Arena durante la sua convention all’agriturismo Monte Paradiso: Antonio Tajani, che non sarà un trascinafolle ma è pur sempre il presidente del Parlamento europeo, e Maurizio Gasparri, per i cultori del genere.
Infine il Pd. I big del partito, a cominciare dallo stesso Renzi, di questi tempi più che dei trascinatori di folle sono degli sfollagente e averli tra i piedi potrebbe rivelarsi un boomerang. Teoricamente ci sarebbe il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che però prima dovrebbe decidere a chi tirare la volata tra Luisa Ciambella, Francesco Serra o magari Filippo Rossi.