Un’altra Viterbo è possibile. Una città finalmente a misura di disabile, dove prima ancora che quelle architettoniche saranno le barriere mentali a cadere.
Parola di Francesco Zanardini, 24 anni, candidato nella lista Orizzonte Comune a sostegno di Luisa Ciambella.
Francesco, diplomato all’Itc Paolo Savi, indirizzo programmazione, è affetto da osteogenesi imperfetta, una malattia genetica rara e incurabile, “in provincia di Viterbo siamo soltanto in due a soffrirne” dice, che rende fragilissime le sue ossa esponendolo facilmente alle fratture.
“Ho deciso di candidarmi per dare voce e diritti a chi finora non ce li ha avuti – dice il ragazzo – . Tutte quelle persone con disabilità, sia fisica che mentale. Persone che oggi sono relegate ai margini della nostra società”.
Francesco ha avuto modo di conoscere la vicesindaca in questi anni. “Quando ho avuto bisogno di un consiglio – racconta – lei si è sempre dimostrata disponibile. E’ una donna straordinaria, concreta, che si distingue non tanto per le cose che dice ma per quelle che fa. Una virtù sempre più rara nella politica di oggi. Così quando, qualche settimana fa, mi ha chiamato per farmi questa proposta choc, non ho avuto esitazione. Mi ha detto: voglio che ti candidi per occuparti dei diritti delle persone come te. Io l’ho guardata negli occhi e le ho risposto: ci sto”.
Se sarà eletto, Francesco ha già in mente un suo progetto per dare piena dignità alle persone con handicap. Partendo dalle barriere architettoniche, anche se, sottolinea, “ancor prima di quelle bisogna abbattere le barriere mentali”.
“I disabili – continua – sono persone come le altre, che hanno dei limiti, ma chi è che non ce l’ha? Come ho detto durante la conferenza stampa di presentazione della lista rispondendo alla domanda di una giornalista, non tutte le persone cosiddette normali saprebbero fare una verticale, per esempio. Non penso che si possa cambiare una città in due giorni, ma se ci verrà dato modo di lavorare, credo che con il tempo insieme a Luisa potremmo raggiungere grandi traguardi. Viterbo è una città bellissima, che merita di diventare un modello anche di integrazione”.
E’ dalle scuole, secondo il candidato della lista Orizzonte Comune, che bisogna partire. Un po’ per far capire ai ragazzi, già da piccoli, che la diversità non è un limite ma può essere un valore, un po’ perché le scuole viterbesi, in materia di barriere architettoniche, di strada ne devono fare ancora molta. Lui stesso ne sa qualcosa: “Al Paolo Savi spesso mi sono sentito diverso per l’impossibilità di accedere ad alcuni spazi, per la mancanza di ascensori o per la presenza di ostacoli all’interno. Nonostante questo ho trovato un ambiente e delle persone straordinarie, a cominciare dalla preside e dalla coordinatrice, che insieme a me hanno lottato tantissimo per rendere la scuola più a misura di disabile”.