Gianluca De Dominicis, consigliere comunale uscente del M5S, a gamba tesa contro Filippo Rossi. Il re dei trasformisti finisce nel mirino dei grillini a causa delle continue dichiarazioni in cui attacca tutti, in primis la maggioranza uscente con cui ha governato e da cui ha ottenuto la possibilità di far prosperare le proprie iniziative. Perché, non bisogna mai dimenticarselo, Rossi, prima che politico, è imprenditore di grandi eventi, che è di tutta evidenza hanno bisogno del sostegno del Comune. Tutto legittimo, ovviamente, meno legittima evidentemente è l’apparente delegittimazione di un sistema di cui si fa pienamente parte.
“E’ divertente ed anche un po inquietante – osserva De Dominicis – leggere le dichiarazioni di chi ha governato Viterbo per 4 anni, che adesso attribuisce ad ‘altri’ il fallimento delle politiche adottate dalla maggioranza uscente. Sono stati insieme al governo della città. Hanno sostenuto Michelini e il Pd. Hanno avuto un loro assessore. Hanno avuto un delegato agli animali (ma la delibera che stralciava il parco canile ho dovuto trovarla e denunciarla io). Hanno votato tutti i bilanci e hanno votato contro la sfiducia al sindaco che avevo presentato firmata da tutta l’opposizione. Ora dicono che vogliono miracolare Viterbo… io non ci credo”.
De Dominicis ricorda quindi la filosofia del grilismo: “In pochi anni il Movimento 5 Stelle è diventato la prima forza politica italiana. Nei suoi principi c’è il rifiuto degli interessi delle lobby, la ferma intenzione di perseguire il bene comune e di anteporre gli interessi dei cittadini a quelli della politica. Dove governiamo le iniziative volte al sociale sono prioritarie e la trasparenza è un principio ineludibile. Se avete votato per il Movimento 5 Stelle alle ultime elezioni, credo sia perché credete alle nostre intenzioni, alle nostre capacità, alla nostra voglia di cambiare davvero le cose. Avete voluto dare fiducia ad un gruppo di cittadini per guidare il nostro Paese. Allora perché non concedere la stessa fiducia al Movimento, ai suoi stessi principi, alla sua stessa determinazione se volete cambiare le cose anche nella vostra città?”.
La risposta è semplice: le elezioni comunali non sono la stessa cosa di quelle nazionali. Ne sono convinti d’altra parte anche nel M5S e infatti da parte di un militante ecco la risposta a De Dominicis: “Nelle amministrazioni comunali funziona a conoscenza e convenienza nella maggior parte dei casi. Magari chi ha votato il movimento alle elezioni nazionali voterà il centrodestra piuttosto che il centrosinistra o le liste civiche civetta perché un amico si candida,e finché succede questo non cambierà mai niente”.