Parliamo ancora di Vallerano. Non perché si tratti di un paese strategico nel panorama della politica provinciale, ma perché, dopo il pestaggio di un ventenne per motivi politici salito alla ribalta delle cronache un anno fa, sia il centrosinistra che il centrodestra temono l’entrata in consiglio comunale di Casapound, che si presenta alle elezioni con una lista capeggiata da Jacopo Polidori.
Tutto questo in quanto, a seguito dell’esclusione per motivi formali della lista di centrodestra (assenza di simbolo, mancanza di tessera elettorale per un candidato e di firma per un altro), e dando per scontata la vittoria del centrosinistra guidato da Adelio Gregori, il movimento di estrema destra sarà necessariamente l’unica forza, al di là dei voti che riuscirà a portare a casa, ad eleggere propri rappresentanti tra i banchi dell’opposizione.
Che le cose potevano finire così nessuno se l’aspettava e adesso, incredibile ma vero, il centrosinistra è il primo ad augurarsi che la lista di centrodestra (candidato a sindaco Federico Manfredi) venga riammessa grazie al ricorso che è stato presentato al Tar avverso la decisione della commissione elettorale provinciale, presso la quale nel frattempo è stata depositata tutta la documentazione suppletiva che dovrebbe servire per sanare la situazione. Si parla addirittura di un’attività comune di centrodestra e centrosinistra, che insieme starebbero cercando i cavilli legali per far in modo che l’istanza non venga rigettata.
Il problema, a quanto sembra, è che il centrosinistra, abituato a non avere opposizione ormai da parecchi anni, non gradirebbe affatto la presenza di una minoranza agguerrita come sarebbe quella costituita da Casapound, dietro alla quale si teme, in particolare, il ruolo che potrebbe giocare il padre di Jacopo Polidori, personaggio molto esperto di amministrazione (è stato in passato assessore per molto tempo) e in quanto tale capace di insegnare al figlio tutti i segreti che servono per muoversi con astuzia nei meandri del palazzo comunale.