All’inizio è stato per qualche settimana in trattativa con Fratelli d’Italia. Poi è passato a Forza Italia, arrivando a far credere a Giovanni Arena che avrebbe firmato con certezza la candidatura il giorno prima della presentazione delle liste. E invece no. Sandro Zucchi, responsabile della riabilitazione all’ospedale di Belcolle, forte delle centinaia di preferenze che è sempre riuscito a portare a casa ad ogni competizione elettorale dall’alto della sua professione (vedremo se anche quest’anno sarà così), mentre parlava con il centrodestra tramava con il centrosinistra. In particolare, col collega Francesco Serra e con i dissidenti del Partito democratico, i quali, visto che comandano in Regione, deve aver pensato che è meglio averli amici che nemici.
E così, alla fine, non è entrato in nessuna lista (sarebbe stato troppo esporsi in prima persona dopo tanto peregrinare da una parte all’altra?), ma allo stesso tempo non ha rinunciato a dare una mano proprio a Serra consigliando di inserire all’interno di “Impegno Comune” due nomi a se stesso riconducibili: quello di un tecnico di radiologia e di un medico fisiatra che lavorano, guarda caso, proprio presso il reparto di riabilitazione.
Lo sa bene, Zucchi, che una mano lava l’altra e tutte e due lavano il viso, come poteva perciò dire di no al direttore della terapia intensiva cardiologica? Ecco, diciamo che non potendo dire di no, ma neanche di sì a causa delle promesse fatte a destra, ha escogitato la figura del candidato per interposta persona. I due medici di cui sopra mettono il nome, lui porta i voti.