Il terzo incontro del ciclo “Farnese tra arte e storia” vede la partecipazione di Debora Rossi, direttore scientifico dei musei civici archeologici di Pitigliano, e di Irene Lauretti, assessore alla cultura e turismo del Comune di Pitigliano nonché presidente della rete museale “Musei di Maremma”, e avrà come titolo: “I musei civici archeologici di Pitigliano tra i musei SuperAbili di Maremma. Accessibilità e prospettive future”.
L’incontro si svolgerà sabato alle 17, anziché al museo di Farnese, presso la riserva naturale Selva del Lamone, in località Roppozzo, nell’ambito della manifestazione della “Festa alla Primavera”, organizzata dalla riserva naturale Selva del Lamone e dall’assessorato all’ambiente del Comune di Farnese.
Nell’ambito dell’incontro verrà presentato il “racconto” dei musei civici (museo civico archeologico della civiltà etrusca e museo archeologico all’aperto “Alberto Manzi”) di Pitigliano. Un’occasione per conoscere e approfondire una realtà museale ed archeologica del territorio confinante con quello di Farnese.
L’incontro verrà aperto dai saluti del sindaco di Farnese Massimo Biagini e dall’assessore all’ambiente di Farnese Franco Alloro.
I musei civici di Pitigliano sono oggi rappresentati da due realtà distinte e al contempo unite in quanto entrambe fortemente deputate ad assolvere al ruolo di palcoscenici privilegiati per la diffusione della cultura etrusca nel territorio vulcente della media valle del fiume Fiora. In particolare, il museo archeologico della civiltà etrusca, presente come Antiquarium fin dalla fine dell’800 e chiuso dopo l’ultima guerra poiché in stato di grave decadenza, è stato riaperto al pubblico dal 1995 e si compone di sole quattro sale progettate sapientemente intorno al magazzino-laboratorio con area adibita a restauro. Ospitato all’interno di Palazzo Orsini, il museo espone i materiali archeologici delle due importanti città etrusche situate nel territorio comunale: Poggio Buco e Pitigliano. Nelle prime sale sono presenti in particolare i reperti che fanno parte della “Collezione Vaselli”: si tratta di numerosi vasi con decorazione geometrica provenienti dagli scavi effettuati fra il 1955 e il 1960 nelle aree sepolcrali di Poggio Buco di località Sparne, Caravone, Insuglietti e Selva Miccia, insieme ad un importante nucleo di suppellettili etrusco-corinzie e di rari vasi in bucchero, soprattutto hydriae e crateri con decorazione a rilievo, databili alla prima metà del VI sec. a.C.