Non erano Marini e Sabatini, i due politici locali finiti nel mirino del Fratello d’Italia Paolo Bianchini mercoledì pomeriggio, quando ancora i giochi sul candidato a sindaco del centrodestra non si erano chiusi, per un presunto salto sul Carroccio del vincitore pur di ottenere “l’incoronazione”. Pare che Bianchini ce l’avesse piuttosto con Gianmaria Santucci. L’esponente civico fino al primo pomeriggio di mercoledì era infatti in pole position per essere il candidato sindaco dell’alleanza Lega-Fondazione, essendo in quel momento l’accordo unitario di tutta la coalizione ancora un miraggio.
A ribaltare la situazione a favore di Arena e della “grande alleanza” è stato Berlusconi, con il suo via libera, o meglio con la sua “benevolenza critica” nei confronti di un governo M5S-Lega. A quel punto i salviniani, ottenuta la benedizione del Cavaliere, non se la sono sentita di forzare la mano su una piazza piccola ma comunque importante nello scacchiere amministrativo del Centro Italia, e hanno ceduto a Forza Italia. A Santucci non è restato altro che abbozzare e fare il classico buon viso a cattivo gioco: “Arena va benissimo, è il miglior candidato possibile e sarà il sindaco di Viterbo”, ha detto il leader di Fondazione durante la conferenza stampa di ieri nella sede della Lega. D’altra parte per il 68enne Arena questo ero l’ultimo treno. Per il “giovane” Gianmaria ne passeranno sicuramente altri, nella speranza che prima o poi arrivino in orario.