Cronaca di una rinuncia annunciata. Il ritiro della candidatura a sindaco di Alessandro Usai era nell’aria già da venerdì sera. Il giornalista Mediaset aveva confidato al senatore Umberto Fusco e anche a chi lo aveva interpellato di sentirsi sotto pressione a causa del braccio di ferro tra la Lega e Forza Italia, con quest’ultima fermamente determinata a tenere il punto su Giovanni Arena, nonostante il tentativo dei salviniani di forzare la mano.
I bene informati parlano di telefonate notturne tra Usai e Fusco per decidere se e come andare avanti. Alla fine la decisione del giornalista di mollare di fronte a uno scenario che con il passare dei giorni si è fatto sempre più fosco. Usai, nonostante la disponibilità a correre con la casacca verde, ha sperato fino all’ultimo di poter essere il candidato del centrodestra unito, anche in considerazione dell’amicizia personale con il deputato Mauro Rotelli, che gli avrebbe garantito il sostegno di Fratelli d’Italia. Ma non immaginava che Forza Italia avrebbe eretto un muro a difesa di Giovanni Arena. Le voci, le pressioni e i veleni hanno poi fatto il resto.
E a proposito di voci, non è da escludere che sulla decisione del giornalista, abbiano pesato anche quelle, ovviamente tutte da dimostrare, che vedrebbero dietro l’impuntatura leghista su Usai le manovre di Fusco per assicurarsi di nuovo uno scranno in Parlamento se e quando si tornerà a votare per le politiche. Per il senatore la candidatura di Usai e l’eventuale ma per niente scontata conquista di Palazzo dei Priori sarebbe stata in questo senso una prova di forza, un’esibizione muscolare finalizzata ad assicurarsi una sua ricandidatura, stavolta magari nel collegio di Viterbo anziché in quello di Rieti. Qualcuno insomma potrebbe aver fatto nascere in Usai il sospetto di essere solo uno strumento per il raggiungimento di secondi fini.