La lista del Partito democratico per il Comune di Viterbo, che candida a sindaco Luisa Ciambella, è pronta, ma ancora non risultano pervenuti i 12 nomi della cosiddetta componente panunziana. La minoranza, per comunicarli al comitato elettorale, ha tempo fino a domani mattina, giusto in tempo per la conferenza stampa di presentazione della squadra convocata già da giorni dal segretario dell’Unione comunale Martina Minchella. Se ciò non avverrà, la lista sarà composta solo da nomi espressi dalla maggioranza.
Sarebbe Enrico Panunzi dunque il grande mistero di questa competizione elettorale. Lui che in tutte le interviste sostiene di essere vittima di un disegno che lo vuole fuori dal Partito democratico, “da cui però – dice – non me ne andrò”, sembra in realtà che stia sostenendo liste avversarie in tutti i Comuni in cui si vota. Qualcosa non torna: se così fosse, infatti, è egli stesso a mettersi automaticamente fuori dal partito, non sono gli altri a volerlo cacciare. Nello specifico, il consigliere regionale sarebbe in azione come guastatore – ma nel Pd sperano non sia così – oltre che a Viterbo, anche a Valentano e Vignanello, tutte e tre realtà a maggioranza renziana. L’unico posto in cui non contesterebbe le scelte del partito è Vallerano, dove la maggioranza è detenuta dagli ex Ds (mozione Orlando).
Staremo a vedere nelle prossime ore. Per quanto riguarda Viterbo città circolano voci sempre più insistenti di un possibile accordo sottobanco stretto negli ultimi giorni con Filippo Rossi, il che vorrebbe dire che nella lista Area civica che appoggia il patron di Caffeina potrebbero confluire vari nomi graditi al consigliere regionale democrat, oltre che avallati dall’ex consigliere regionale Riccardo Valentini, ufficialmente convertito, insieme ad alcuni ambienti accademici, sulla via del futurismo post fascista rappresentato dal capo politico di Viva Viterbo. Si tratterebbe di nomi non tesserati al Pd, in caso contrario scatterebbe infatti, immediata, l’espulsione. Sembra tra l’altro che Panunzi, che pur di non appoggiare la Ciambella si farebbe tagliare le mani, avrebbe preso questa decisione a causa delle difficoltà incontrate nella formazione di una vera e propria lista di disturbo, come era circolato nei giorni scorsi, e soprattutto nell’individuazione di una figura credibile da candidare per la carica di primo cittadino.