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Home » Politica » Diamo una patria a Dibba l’apolide

Diamo una patria a Dibba l’apolide

15 Aprile 2018

Che disconoscesse i suoi natali civitonici ci poteva anche stare: non sarà per niente elegante ma si sa che quando uno diventa famoso spesso rinnega le proprie origini, soprattutto se di provincia. Se poi queste origini appartengono a una cittadina che deve la sua unica gloria nel mondo ai cessi che produce, si può capire ancora di più l’imbarazzo del povero Alessandro Di Battista, che anni fa a Sutri, neodeputato con pose già da popstar, gelò i suoi fan e le sue groupie civitoniche (le ragazze che si si concedono ai “membri” delle rockband) dichiarando al Corriere di Viterbo che lui era di Roma.

Dibba in versione “zecca”

 

Lo si poteva capire, il nostro Che Guevara alla vaccinara, anche in ragione dell’imbarazzo causatogli da cotanto padre, l’ormai leggendario Littorio, lui sì civitonico doc, candidato a tutto sui vari palchi e palchetti del teatro politico viterbese prima che quel fulgido figliolo della Lupa (nel senso delle sue origini romane, eh), ma anche quel figliolo “degenere” che si permetteva di votare Pd (lo ha confessato Dibba stesso) issando sulla sua Poderosa la bandiera del terzomondismo, riscattasse le sconfitte politiche di famiglia con l’approdo in Parlamento. Nonostante in tutte le interviste, e gliene va dato merito, mai abbia rinnegato l’eccentrico padre, uno che il “vaffa” grillino lo aveva inventato molti anni prima, anzi il contrario (“C’è chi ha Vittorio e chi ha Tiziano” dichiarò a chi gli chiedeva conto delle pose ducesche di Littorio), il nostro eroe senza macchia e senza paura si è sempre tenuto alla larga dal suo paese di origine e pure dalle beghe del grillismo locale.

Ora però, attraverso un video che circola su Facebook, abbiamo appreso una (post) verità sconvolgente: passeggiando per Perugia in compagnia del direttore del Corriere dell’Umbria Franco Bechis, Dibba ha rivelato urbi et orbi che lui è umbro ed originario di Nera Montoro. Avete capito bene: Nera Montoro, frazione del comune di Narni, 422 abitanti, famosa per il suo polo chimico e per lo stabilimento dell’Alcantara. Passi ripudiare la caput cessi per la caput mundi, ma farlo per Nera Montoro è un’onta che Civita Castellana non può sopportare. In attesa che il comandante Dibba ci sveli che in realtà lui è stato concepito a Rosario, Argentina, durante una vacanza del papà, e visto anche che Giacobbo ha lasciato Voyager, chiediamo al sindaco Gianluca Angelelli di fare finalmente chiarezza su uno dei più grandi misteri irrisolti del nuovo millennio: dove cazzo è nato Dibba? Se l’ufficio anagrafe dovesse confermare l’origine civitonica, qualcuno quest’onta dovrà pur lavarla.

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