E se Alessandro Usai ritirasse la sua disponibilità? C’è anche questa tra le ipotesi che si sono affacciate nelle ultime ore, dopo che l’aut aut calato dal senatore della Lega Umberto Fusco martedì scorso al tavolo di trattativa ha fatto implodere il centrodestra viterbese. D’altra parte, il giornalista Mediaset, pur simpatizzando per la Lega e vantando un’amicizia personale con Matteo Salvini, si definisce uomo di centrodestra. E se il centrodestra non dovesse convergere unitariamente sul suo nome, come sembra al momento, non è detto che Usai decida di imbarcarsi lo stesso in un’avventura densa di incognite.
Ma c’è dell’altro che potrebbe spingere Usai al “gran rifiuto”: il suo essere uomo Mediaset, infatti, in qualche modo lo rende esposto a possibili ripercussioni professionali.
E’ di questi giorni la notizia della chiusura di trasmissioni di chiara impronta populista come Quinta colonna di Del Debbio e Dalla Vostra parte di Maurizio Belpietro. Ufficialmente per i non esaltanti dati di ascolto, ma c’è chi ha parlato di vere e proprie purghe volute dall’inner circle berlusconiano, deluso dai risultati elettorali. I rapporti tra Berlusconi e Salvini d’altro canto, tra alti e bassi, non sono per niente idilliaci e quindi prima di gettarsi nelle braccia del leader padano a Viterbo, senza il sostegno dei berlusconiani, Usai potrebbe pensarci più volte.
Un’ipotesi che nemmeno il luogotenente di Salvini a Viterbo sembra escludere: “Io aspetto delle risposte dalle forze politiche tra sabato e domenica. Dopodiché la prossima settimana, forse già lunedì, ufficializzerò la posizione della Lega – spiega Fusco -. Al momento Usai è il nostro candidato, che gode anche del sostegno di Fratelli d’Italia, di Marini e di Sabatini. Lui poi sarà ovviamente libero di fare tutte le valutazioni che ritiene opportune, politiche e professionali”. Di una cosa è certo Fusco: se Forza Italia, o qualcun altro, dovesse far naufragare la candidatura di Usai, la Lega non tornerà a sedersi al tavolo della coalizione. Come dire, che se salta la candidatura del giornalista salta anche e comunque la coalizione: “Questo anche per rispetto di Enrico Contardo che ha accettato responsabilmente di fare un passo indietro in favore di una candidatura che avrebbe dovuto unire e non dividere”, sottolinea il senatore. Che smentisce inoltre le voci di un possibile ingresso di Sabatini e Marini nella Lega sotto l’egida di Francesco Aracri: “Aracri già due anni fa – confida Fusco – provò ad entrare nella Lega ma trovò la porta chiusa. Stessa cosa vale per Marini e Sabatini, che comunque non hanno avanzato alcuna richiesta in proposito”.
Fusco smentisce infine anche la notizia, diffusa da una testata on line, di una rivolta interna alla Lega contro la candidatura di Usai. “Boiate”, taglia corto il senatùr.