Nel Pd è duro a morire il vizio di sollevare polemiche, non rispettando gli equilibri stabiliti dal congresso e, per quanto concerne la città di Viterbo, chiamata alle urne tra due mesi, facendo finta di non sapere che il gruppo dirigente non può non rivendicare il lavoro svolto in questi 5 anni di amministrazione Michelini.
Con una lettera al segretario dell’Unione comunale Martina Minchella, inviata per conoscenza anche al segretario regionale Fabio Melilli, sei membri della direzione comunale (la minoranza) rimettono infatti in discussione il ruolo della commissione elettorale unitaria varata la scorsa settimana con il compito di gestire le consultazioni per la scelta del candidato a sindaco e dei candidati alla carica di consigliere. Il problema, come sembra di capire, è che in nome dell’unità, più di facciata che di sostanza, si vogliano ancora una volta regolare i conti interni da parte della componente Orlando che si fa forte della rielezione di Enrico Panunzi in Regione. Da qui una serie di distinguo che vorrebbero ridurre a carta straccia le regole e i regolamenti dettati dal nazionale per garantire nei territori il buon funzionamento della struttura organizzativa e politica.
Il punto, al contrario, è che il centrosinistra deve costruire la sua coalizione ripartendo da un dato ovvio e banale, rivendicando cioè il lavoro svolto dalla prima giunta di centrosinistra dopo venti anni di centrodestra. Difendendo il lavoro svolto da Michelini, che lascia un Comune finanziariamente risanato dalle macerie create dalla destra. Questo sforzo deve per prima cosa essere condiviso da tutto il Pd, che infatti ha votato all’unanimità un regolamento accettato, come previsto, dal nazionale. Non si può rischiare che il rancore degli sconfitti alle primarie del 2013, evidenziatosi con il lavorio fatto in questi anni per bloccare, sfasciare e far cadere l’amministrazione, riemerga e rompa l’unità.
Si vocifera che bisogna abiurare l’esperienza Michelini, che bisogna non candidare nessuno degli uscenti, che va fatta una coalizione con Leu e vari civici, da Rossi (prima di destra, poi di sinistra, poi ancora di destra, infine con la Bonino e ora con Smeriglio) a pezzi di centrodestra. Insomma il Pd ed il centrosinistra si devono nascondere. Il contrario guarda caso – e chissà perché a Viterbo sì e a Roma no – del metodo Zingaretti, che peraltro ha preso in giunta un’assessora di peso della giunta Michelini.
Non si può cercare di distruggere un cammino fondato su onesta, legalità e trasparenza. Il centrosinistra non può fuggire, evitando le proprie responsabilità, affidandosi a tecnici mascherati ed interessati. Il centrosinistra con coerenza e dignità deve andare avanti con porte aperte a tutti ma schiena dritta e valori solidi. Il quadro politico nazionale è in evoluzione e aiuterà presto a capire che direzione imboccare, ma in questa fase è importante che i “guastatori” la smettano di perseguire rancori con arroganza, sapendo che tutto ciò aiuta solo la destra e i 5 stelle.
In definitiva, perché tanta agitazione da parte della minoranza? Forse – come dicono i maliziosi – perché si devono ricambiare favori e patti sottoscritti alle ultime elezioni? I dati sembra confermare tutto ciò, ma sappiamo che sono coincidenze…. Qui è necessario capire che le persone per bene ed oneste sosterranno il Pd solo se si lavora per l’unità è per la dignità di tutti.