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Home » Politica » Guerra nel M5S, nella remota ipotesi di vittoria De Dominicis rinuncerà al posto di assessore

Guerra nel M5S, nella remota ipotesi di vittoria De Dominicis rinuncerà al posto di assessore

13 Aprile 2018

Gianluca De Dominicis, finito nel mirino di molti attivisti del Movimento 5 Stelle, di cui alcuni preoccupati per la sua eventuale nomina ad assessore nella remota ipotesi di vittoria il 10 giugno, rompe gli indugi e annuncia che lui non ha nessuna intenzione di fare l’assessore. Una rinuncia a ben guardare alquanto semplice da fare, visto che allo stato attuale le chance dei grillini di arrivare alla guida di Palazzo dei Priori sembrano alquanto scarse. Ma tant’è.

“Gli assessori – dice il consigliere comunale uscente – sono figure importanti per un’amministrazione. Sono il tramite tra gli indirizzi politici del sindaco e del Consiglio e la parte amministrativa di un Comune. Devono quindi condividere le linee politiche del sindaco e della sua maggioranza e soprattutto avere le necessarie competenze e professionalità. Non devono essere scelte politiche. Per questi motivi non riterrei opportuna una mia nomina per qualsivoglia assessorato, né ci è mai passata per il cervello una tale possibilità. Ciò mi risulta sia stato anche spiegato a chi invece avrebbe indicato la possibilità di un posto a me riservato in una eventuale amministrazione pentastellata a Viterbo. Chiarito l’equivoco proseguirò ad apportare il mio modesto contributo al meraviglioso progetto del Movimento 5 Stelle: fino a giugno come portavoce in Consiglio e dopo come attivista del gruppo”.

De Dominicis ritorna infine anche sulla proposta di abolire i gettoni di presenza per i consiglieri comunali: “La politica – afferma – deve essere vista come un impegno di volontariato civico. Il gettone di presenza non è uno stipendio, dato l’esiguo importo, ma la somma delle spese per i gettoni ammonta complessivamente a più di 80.000 euro l’anno. Il Movimento 5 Stelle di Viterbo ha deciso che destinerà questi soldi al sociale per aiutare i viterbesi in difficoltà. Non un gesto demagogico, ma una realtà già in atto in tanti Comuni dove amministriamo e dove le spese per la politica vengono destinate a iniziative per i cittadini. A qualcuno non piace… E ci credo!  Si parte dai gettoni di presenza e si arriva a vitalizi e stipendi parlamentari”.

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