BOLSENA Dalla mattina a tarda sera, finché c’è luce. Con la semplicità d’altri tempi. Per prolungare l’atmosfera rilassata della Pasquetta con un’ulteriore scampagnata fuori porta nelle zone limitrofe alla Città del Lago. È la formula de “Le Merenne Borsenese“, un’antica tradizione riportata in auge da alcuni anni a questa parte dall’Associazione Idea, con il prezioso supporto di altre realtà locali, e la voglia di fare baldoria.
Un’usanza, tutta locale, secondo la quale il Lunedì dell’Angelo viene festeggiato di martedì dal momento che corrisponde al giorno della prima esposizione delle Sacre Pietre, a due mesi dal Corpus Domini”. In collaborazione con il Bolsena Photofestival, inoltre, per l’edizione 2018 è stato indetto anche un concorso fotografico in cui le foto della giornata saranno postate e votate sulle pagine del Profilo Facebook dell’Associazione.
L’appuntamento con il ritrovo conviviale si rinnova, dunque,
con un programma sostanzialmente invariato martedì 3 aprile dalle 9 alle 21 al Parco Archeologico Naturalistico di Turona, ad appena 5 chilometri da Bolsena. Un luogo dove, tradizione vuole, Santa Cristina Patrona sia stata martorizzata. Attesa per fare baldoria, la giornata sarà scandita da giochi popolari, balli e canti, degustazioni di prodotti tipici locali con tanto di barbecue, sport all’aria aperta, divertenti sorprese e una merenda condivisa nel rispetto dell’ambiente. Tutti, infatti, sono invitati a portare tovaglie, vettovaglie e stoviglie da usare e riportare a casa.
“Una festa all’insegna dell’aggregazione, non solo tra le associazioni e le realtà del territorio, ma anche tra la gente che si recherà presso il Parco di Turona e usufruirà dei suoi vasti prati e boschi incontaminati per delle lunghe passeggiate, sfiziosi picnic sull’erba e un divertimento senza freni. I più avventurosi potranno guadare il torrente, mentre gli amanti della storia potranno visitare il tempio etrusco dedicato alla Dea Turan“.
Sì, perché tra boschetti di ligustro e olmo e corsi d’acqua – il Fosso Turona e di Arlena, che trae origine dalle sorgenti naturali del Bucine le cui acque sono drenate fino al lago – sorgeva un centro etrusco di cui oggi non rimangono che poche tracce, i resti delle mura di cinta e qualche antica abitazione.
“Lungo le pendici di un colle minore, detto della Capriola, è stata rinvenuta un’area sepolcrale da cui sono stati portati alla luce numerosi reperti relativi agli arredi funerali oggi esposte presso il Museo Territoriale del Lago di Bolsena. L’insediamento etrusco apparteneva probabilmente alla più nota comunità di Velzna, capoluogo della popolazione etrusca insediata sulla rupe orvietana.
Tra storia e cultura, lungo il percorso segnato dal Fosso di Arlena, si rinvengono numerosi mulini di valenza archeologica risalenti al XIV secolo che servivano gli abitanti del circondario, comprese più distanti comunità di Marta e Capodimonte. Per molti di questi mulini (almeno sei o sette) non resta che un rudere. Tuttavia in cima al colle, in prossimità della sorgente del Bucine, uno di questi mulini si è conservato in virtù del fatto che è stato attivo fino agli anni ’60 del ventesimo secolo“.