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Home » Tuscia & Dintorni » “Avamposti Be Different”: un programma in quattro puntate per dire no al razzismo

“Avamposti Be Different”: un programma in quattro puntate per dire no al razzismo

25 Marzo 2022

Razzismo? No, grazie. Quattro appuntamenti per coinvolgere scuole e studenti su una piaga antica e mai guarita, quella della discriminazione.

“Avamposti Be Different”, progetto che ha ricevuto un finanziamento nazionale pubblico dall’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, nell’ambito delle attività della XVIII Settimana di azione contro il razzismo, è la formula pensata dall’associazione Juppiter per sensibilizzare le giovani generazioni, anche in occasione della Giornata mondiale contro le discriminazioni razziali del 21 marzo.

Tra il 21 e il 28 marzo, negli istituti comprensivi Fantappiè di Viterbo, Nicolini di Capranica e Fratelli Agosti di Bagnoregio, andranno in onda quattro contenitori ideati e realizzati da Juppiter, come una vera e propria trasmissione televisiva.

Le quattro puntate sfrutteranno strumenti già sperimentati e cari al metodo educativo di Juppiter. Da un lato, l’“education influencer”, una figura a metà strada tra divulgatore tv, youtuber, digital coach che riesce a far restare impresse certe tematiche nella memoria dei ragazzi utilizzando un approccio diverso dalla lezione frontale o dal libro di testo. Dall’altro, la figura dell’“education master”: un testimone e ospite illustre, qualcuno che abbia molto da dire su uno specifico argomento e che possa raccontare agli studenti la propria esperienza.

A spiegare perché il razzismo va condannato sempre e comunque, durante “Avamposti Be Different”, saranno il conduttore televisivo e autore Pif, la scrittrice sopravvissuta alla Shoah Edith Bruck, il giornalista ed esperto di immigrazione Pino Ciociola e lo scrittore Eraldo Affinati che, con la moglie Anna Luce Lenzi, ha fondato la scuola di italiano per stranieri “Penny Wirton”, un modello di integrazione che coinvolge volontari di tutte le età.

“Amiamo confrontarci con i ragazzi su tanti piani diversi: il gioco, la riflessione, la memoria. Il tutto dentro uno stesso contenitore, articolato in forma di programma televisivo in quattro puntate, direttamente dal nostro studio di regia – dichiara il presidente di Juppiter, Salvatore Regoli -. Crediamo che fornire agli studenti tanti stimoli diversi sia il miglior modo per far sì che assorbano fino in fondo la delicatezza e l’importanza di certi temi, come la lotta al razzismo. Li vogliamo dalla nostra parte contro ogni discriminazione, perché un futuro più luminoso, senza più sopraffazioni, passa soprattutto da loro”.

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