“Verosimile focolaio tra i ricoverati a ematologia e oncologia. Presso i due reparti sono state infatti sospese le degenze”.
Lo denuncia la Confael, che già nei giorni scorsi aveva sollevato proteste contro le misure di contenimento del contagio predisposte a Belcolle, puntando il dito in particolare sugli accorpamenti di alcuni reparti e sulla “promiscuità con cui viene organizzato il personale sanitario dalla direzione strategica della Asl”.
”Oggi, con amarezza – si legge in una nota – segnaliamo l’insorgenza di un verosimile focolaio tra i degenti ricoverati presso i reparti di oncologia ed ematologia – denuncia il segretario Egidio Gubbiotto – che, ricordiamo, sono stati soggetti all’accorpamento inopportuno di cui sopra ed ubicati al nono piano del Blocco C di Belcolle in una situazione strutturale fatiscente. Questo repentino peggioramento della situazione ha suggerito alla direzione della Asl di Viterbo la soluzione di sospendere i servizi di degenza oncologica ed ematologica. Dalla giornata di oggi (ieri, ndr) sono cominciate le operazioni di dimissione delle persone ricoverate e dei trasferimenti presso altri reparti per tutti coloro che non possono essere rimandati a casa. Per un tempo non meglio definito non sarà più possibile usufruire della degenza oncologica e della degenza ematologica”.
Gubbiotto si chiede quindi come ciò sia possibile alla luce delle “raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici ed oncoematologici emanate dal ministero della salute e delle linee di indirizzo per la rimodulazione dell’attività programmata differibile, che classificano come non procrastinabili i ricoveri elettivi per patologie di natura oncoematologica”. “Sebbene comprendiamo – conclude – la difficile situazione che questa pandemia sta generando in tutto il territorio nazionale non riusciamo a capire come dopo due anni la direzione di codesta azienda sanitaria navighi ancora a vista e non sia in grado di implementare soluzioni correttive che non pregiudichino la qualità e la quantità dei servizi che devono essere garantiti alla cittadinanza. Inoltre riteniamo opportuno segnalare che, alle criticità già in essere, si aggiunge la grave situazione che affligge infermieri, medici ed operatori socio sanitari, costretti a lavorare cronicamente sotto organico, demansionati e gravemente sovraccaricati di lavoro e spesso anche vessati da una turnistica oltremodo eccedente il debito orario mensile. Rinnoviamo ancora una volta la necessità di un intervento urgente da parte delle autorità competenti al fine di vigilare per garantire la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori”.