La presa di posizione dei sindaci della provincia di Viterbo potrebbe scontrarsi lunedì mattina con la dura realtà di centinaia di assenze sia tra il personale che tra gli studenti. E’ quanto temono i sindacati in considerazione dei numerosi contagi che anche nella Tuscia stanno colpendo la popolazione studentesca e le famiglie. Si stima che nel Viterbese al suono della campanella le assenze, almeno del personale, potrebbero attestarsi intorno al 20/25%. Quelle degli studenti potrebbero essere anche di più.
Una situazione uguale in tutta Italia. Per questo si moltiplicano gli appelli di docenti e dirigenti. Tra questi c’è quello del Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, che “in considerazione delle segnalazioni pervenute da parte di svariati colleghi considera molto preoccupante la situazione attuale per quanto concerne la riapertura delle scuole prevista per il 10 gennaio. Molti docenti stanno vivendo momenti di grande apprensione e, viste le continue notizie poco rassicuranti sotto il profilo dell’andamento epidemiologico presente, auspicherebbero uno slittamento del ritorno a scuola da posticipare in funzione dei picchi previsti nelle varie realtà. Attualmente alcuni docenti non potranno rientrare a scuola perché positivi o perché timorosi circa la possibile trasmissione del Covid ai propri congiunti. Chi vive quotidianamente la complessità delle aule scolastiche, soprattutto in contesti particolari, riconosce le difficoltà del ruolo del docente. Soprattutto in classi particolarmente numerose e problematiche. Ci si augura una maggiore attenzione nei riguardi di tutte le dinamiche corredate al ripristino delle attività didattiche in presenza (mezzi di trasporto, dispositivi ffp2, riduzione del numero degli alunni per classe, sistemi di areazione appropriati, distanziamento) in modo da consentire a tutti (personale scolastico e famiglie) un sereno e proficuo svolgimento delle lezioni”.