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Home » Politica » Deposito scorie nucleari: va alzato il livello di allarme

Deposito scorie nucleari: va alzato il livello di allarme

8 Gennaio 2022

Riceviamo e pubblichiamo

Sta passando sotto silenzio  la  sconvolgente volontà della SOGIN di collocare, in uno dei  siti individuati nella Tuscia, il deposito di scorie radioattive.

Puntuale e precisa è stata la presentazione da parte di molte associazioni di osservazioni contrarie alla localizzazione. Anche le istituzioni interessate Comuni, Provincia di Viterbo e Regione Lazio hanno diramato note, ordini del giorno, deliberazioni  contrarie, da molti giudicate poco incisive, alla individuazione nella Tuscia del deposito. Riteniamo, perciò,  che se la Sogin avesse “ben osservato”, senza posizioni precostituite, le osservazioni presentate, le avrebbe dovuto accogliere senza ripensamenti e quindi avrebbe dovuto allontanare dal viterbese la creazione del sito.

Al di la del giudizio che si possa dare sulle dichiarazioni e sui documenti approvati, a parere dei socialisti, per scongiurare il grave pericolo, si ritiene ora necessario chiedere unità di intenti ai rappresentanti dei partiti politici nelle istituzioni e agli stessi partiti che dovrebbero sempre essere attenti alla programmazione dello sviluppo del territorio .

Occorre infatti maggiore determinazione della politica nel contrastare, in collaborazione con le tante associazioni  ambientaliste e di categoria dei lavoratori, con tutti i mezzi consentiti dalla democrazia, le indicazioni della SOGIN.

Il territorio viterbese ha la sua vocazione agricola e grazie alle tante emergenze culturali e ambientali, vocazione turistica. Questi sono i due  principali motivi di esclusione della collocazione nella Tuscia del depositi di scorie.

Tanti altri se ne aggiungono.

Due siti sono stati indicati dalla Sogin in aree interessate dal Biodistretto della via Amerina e delle Forre con vocazione agricola biologica e turistica.

Sono inoltre aree attraversate dalla Ferrovia ex Roma Nord interessata a lavori di ammodernamento e di raddoppio e tangenzialmente dalla Ferrovia Civitavecchia Capranica Orte inserita nell’elenco delle ferrovie turistiche legge 128/2017 e nel Piano della Mobilità della Regione Lazio per il ripristino al servizio Merci e viaggiatori. Pertanto è priva di fondamento l’affermazione della Sogin che questa ultima sia ormai dismessa.

Distano circa 40 Km dalla capitale d’Italia con aeroporti internazionali. E’ soprattutto per tali motivi che nel resto d’Europa i depositi di rifiuti radioattivi sono stati posizionati in aree marginali, non certo nelle regioni più popolose. Il progetto di deposito indica una vita utile di 300 anni. In questo arco di tempo così lungo uno o più incidenti con fuoriuscita di materiale radioattivo sono altamente probabili. In questo caso le conseguenze per l’Italia potrebbero essere disastrose, con ampie zone ad alta densità abitativa, che potrebbero essere investite da radioattività persistente, con la principale via di comunicazione del Paese Nord-Sud, che potrebbe risultare inagibile per lungo tempo e importanti acquedotti potrebbero essere compromessi.

Tutte le aree individuate nella Tuscia dalla SOGIN sono interessate a produzioni agricole di qualità e tipicità che vanno tutelate favorendo la biodiversità,  la protezione degli habitat, e i luoghi di interesse,

Le aree individuate inoltre sono vicine a grandi vie di comunicazione  ferroviarie e stradali, sono soggette a fenomeni di sismicità e di fagliazione, rischi di alluvioni, con condizioni meteo climatiche che potrebbero favorire eventi estremi in contrasto con il Piano paesistico regionale.

Per ultimo vorremmo anche capire il motivo per cui, solo in Italia, si decide di mettere nello stesso deposito scorie a breve e a lunga decadenza, in contrasto con le indicazioni internazionali.

Per tutti questi motivi i socialisti ritengono necessario avversare la collocazione del deposito di scorie radioattive e nucleari nella Provincia di Viterbo e chiedono alle altre forze politiche unanime decisione.

Raimondo Chiricozzi

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