A quattro giorni dal voto per il rinnovo dell’amministrazione provinciale è scontro aperto tra le forze politiche. In particolare, è polemica nel centrodestra, dove Forza Italia ha preferito allearsi con il Pd, candidando il sindaco di Bassano in Teverina, Alessandro Romoli, e tradendo in questo modo la coalizione, ovvero Lega e Fratelli d’Italia, che sostengono invece il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi.
Un’alleanza di potere quella tra la sinistra dem e gli azzurri, che nulla ha a che vedere con la politica, e destinata inevitabilmente ad avere ripercussioni sul Comune di Viterbo, dove Giovanni Arena non riesce a prendere una posizione chiara e precisa. A FdI e Lega promette infatti di tirarsi fuori dalla contesa, rimanendo neutro, ma poi nei fatti finisce con l’avallare le scelte del suo partito di appartenenza.
La dimostrazione della difficoltà di Arena a dire di no a Romoli e all’alleanza FI-Pd, nonostante gli impegni presi con gli azionisti di maggioranza della sua amministrazione, arriva da quanto accaduto oggi in Consiglio provinciale, l’ultimo dell’amministrazione Nocchi. All’ordine del giorno erano stati portati il bilancio, il documento unico di programmazione e il piano rifiuti. A pochi giorni dal voto, come notato dallo stesso Giulivi, un colpo di mano per blindare la programmazione dell’ente, ovvero condizionare anche l’attività della nuova amministrazione. Ma anche un modo per spianare la strada a Romoli attraverso accordi con i sindaci a cui, tramite il bilancio, sono state evidentemente garantite richieste e rivendicazioni.
Bene, Arena, che aveva detto a Lega e Fratelli d’Italia che per restare neutrale non avrebbe partecipato e non avrebbe mandato nessuno al suo posto, alla fine si è invece fatto rappresentare dall’assessore Elpidio Micci, il quale si è sì astenuto in fase di votazione, ma ha comunque garantito il numero legale, consentendo così a Forza Italia e Pd di portare a compimento il loro disegno. In un clima surreale, con FdI e Lega che lasciavano l’aula e Giulivi che lanciava un appello alla correttezza al fine di non votare documenti che avrebbero poi condizionato chi sarebbe venuto dopo Nocchi, si è consumato così un blitz rosso-azzurro che a questo punto renderà molto arduo, se non addirittura impossibile, il viaggio di Arena a Palazzo di Priori nell’ultimo anno del suo mandato.