Prove generali di caduta dell’amministrazione Arena. Si può riassumere così quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale, dove all’una di notte, dopo un’estenuante seduta dedicata a discutere e votare gli emendamenti, non è stato possibile approvare la variazione di bilancio che all’inizio dei lavori davano tutti per scontata.
Tecnicamente, per farlo c’è tempo ancora fino al 30 novembre, ma, al di delle scadenze e dei contenuti della manovra, è l’aspetto politico a destare molte preoccupazioni. Di fatto, ci si trova infatti ancora una volta di fronte a una maggioranza spaccata, senza capo né coda, e soprattutto appare chiaro il messaggio lanciato da Fratelli d’Italia (determinante per far venir meno il numero legale e quindi far saltare la seduta) agli alleati, in particolare a Forza Italia e ancora più in particolare a Giulio Marini: tutti a casa nell’eventualità in cui in Provincia gli azzurri dovessero aderire a una maggioranza trasversale con sinistra Pd e Movimento 5 Stelle, tradendo così il centrodestra.
Ma vediamo più da vicino cosa è accaduto in aula. Dopo essere stati bocciati tutti gli emendamenti presentati dalla minoranza, salvo aver fatto proprio (perché effettivamente riconosciuto come necessario) uno sul termalismo, e dopo aver approvato il maxi-emendamento presentato da Arena, prima di arrivare a votare la delibera mancava solo un ultimo emendamento presentato da Massimo Erbetti del M5S, con il quale si prevedeva di destinare 10 mila euro ai certificati di prevenzione antincendio nelle scuole da reperire eliminando una spesa di analogo importo per la recinzione della Fontana a sfera al Murialdo. Posto che l’emendamento era più simbolico che altro, dal momento che per tutti i certificati anti-incendio servirebbe almeno mezzo milione di euro, la prima chiamata veniva dichiarata non valida per assenza del numero legale: solo 15 presenti, di cui 13 favorevoli e 2 astenuti, con il sì di quasi tutto il gruppo di Forza Italia (Marini, Achilli e Muroni) tranne il sindaco e Isabella Lotti, della Lega e l’astensione di Fondazione. Ergo: Fratelli d’Italia andava su tutte le furie e il bello arrivava poco dopo alla seconda chiamata: il sindaco Arena vota no ma i suoi compagni di partito, tranne Lotti che vota no, non rispondono. Ugualmente non rispondono Lega e FdI. Finisce con 16 presenti, 14 contrari, un favorevole ed un astenuto. Il presidente Evangelista, constatando l’inesistenza del numero legale, comunica che la seduta è da considerarsi nulla.
Insomma, la maggioranza va sotto per ben due volte e non riesce ad approvare la variazione di bilancio. Una vergogna inaudita.