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Home » Politica » Piantonato a Belcolle il 44enne che ha ucciso il figlio di 10 anni. A Vetralla veglia di preghiera

Piantonato a Belcolle il 44enne che ha ucciso il figlio di 10 anni. A Vetralla veglia di preghiera

17 Novembre 2021

Ricoverato per Covid, esce dall’ospedale, va casa della compagna, a Cura di Vetralla, e uccide con una coltellata alla gola il figlio di 10 anni, Matias.  Mirko Tomkow, 44 anni, di origine polacca, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio e ora è piantonato a Belcolle. La madre del bambino, di origine albanesi, è sotto choc. E’ stata lei, ieri pomeriggio, al rientro a casa, a scoprire la tragedia che si era consumata poco prima. Riverso a terra, accanto al corpo del piccolo, anche l’omicida. Quindi, le urla e la disperazione. I vicini che chiamano i soccorsi, l’arrivo dei carabinieri, del 118 e dei vigili del fuoco. E la constatazione dell’ennesimo dramma che colpisce nel nostro Paese un bambino e una donna.

Quanto accaduto ha dell’assurdo, ma sulle cause esatte che hanno indotto il padre a compiere un delitto tanto efferato bisogna aspettare le risultanze delle indagini. Sembra che Mirko Tomkow sia “un tipo dalla birra facile”, come hanno raccontato alcuni che lo conoscevano. Da qualche tempo gli era stato notificato dai servizi sociali un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e dal figlio. Stando al racconto di una persona, l’uomo prima della tragedia sarebbe stato visto ieri fare nervosamente su e giù per la via. 

A Vetralla si svolgerà stasera una veglia di preghiera e sulla vicenda interviene il Centro Battiti: “L’ennesima vittima della violenza maschile contro cui ci battiamo ogni giorno come associazione e come centro antiviolenza. Ci uniamo al dolore della donna, vittima due volte. Chiediamo con forza ai nostri concittadini e alle istituzioni di collaborare con noi: è importante saper cogliere i segnali della violenza e ancora di più fare rete per garantire l’aiuto necessario alle donne e ai minori vittime di violenza. Perché ogni donna del nostro territorio possa rivolgersi ad un centro antiviolenza e ricevere il supporto necessario. Perché nessuna sia lasciata sola o pensi di esserlo in questa battaglia quotidiana. Alle donne diciamo questo: non siete sole, chiamate il 1522, numero antiviolenza nazionale. Alla donna che ha perso suo figlio, se vuole, potremmo fornire l’assistenza legale purtroppo necessaria ed un sostegno, anche psicologico, quando lei stessa lo vorrà, siamo a sua disposizione. Centro antiviolenza Battiti (Vetralla): 377.3499013”.

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