• Facebook
  • Twitter
  • Google+
  • YouTube
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Il Viterbese
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Home » Politica » All’opera strani imitatori di Draghi. La “formula Ursula” cala nella Tuscia. L’ombra del trasformismo e il silenzio del Pd.

All’opera strani imitatori di Draghi. La “formula Ursula” cala nella Tuscia. L’ombra del trasformismo e il silenzio del Pd.

9 Novembre 2021

Da il Domaniditalia.eu, riprendiamo e pubblichiamo l’articolo che analizza il tema delle singolari proposte politiche che intendono aggregare assieme al Pd e a Forza Italia anche la Lega. La Tuscia, secondo il coordinatore viterbese di Azione, diventerebbe in questo modo un “laboratorio politico”.

In realtà si va oltre la “formula Ursula”, visto che s’intende aggregare assieme al Pd e a Forza Italia anche la Lega. La Tuscia, secondo il coordinatore viterbese di Azione, diventerebbe in questo modo un “laboratorio politico”. L’equivoco s’aggrava per l’assenza di reazioni, almeno finora, da parte del gruppo dirigente del Pd nazionale e regionale. Una grana in più per Enrico Letta.

Gli esami non finiscono mai. Dopo le elezioni comunali, si avvicina la scadenza per il rinnovo dei Consigli provinciali. La riforma Delrio ha trasformato gli enti intermedi in organismi a rappresentanza indiretta, essendo gli eletti il risultato dì un voto riservato ai consiglieri dei comuni facenti parte della provincia. La soluzione si è rivelata infelice dal momento che il debole ruolo una volta esercitato da queste pur nobili e longeve istituzioni, ora ha perduto ulteriormente significato. Poche le risorse attribuite e poche le competenze attivabili sul territorio: più che di una vera  riforma, potremmo parlare di una improvvida destrutturazione.

Ciò nondimeno, laddove scatta una competizione elettorale, è fatale che la politica recuperi la sua funzione catalizzatrice. Fingere che il rinnovo degli organi riguardi l’esangue corpo delle province, senza implicazioni di altro genere, è quantomeno poco realistico. C’è sempre qualcosa, o meglio qualcuno, che determina uno scatto di ingegnosità, anche secondo dinamiche non sempre limpide. La parola magica è “laboratorio”, volendo con questo identificare un esperimento locale alla stregua dì una operazione di raffinata intelligenza strategica. Improvvisamente, una provincia appare la quinta teatrale di un grande scenario politico.

A Viterbo, cuore della Tuscia e quindi non lontano dal Campidoglio, l’iniziativa del leader locale di Azione, Giacomo Barelli, assume i connotati di un originale e controverso tentativo di assemblaggio di forze, quasi a mettere alla berlina l’esigua alleanza che ha portato alla vittoria Roberto Gualtieri nella capitale. L’auspicio di Barelli, infatti, “è che le elezioni provinciali diventino quel laboratorio politico che possa finalmente lanciare sul nostro territorio quella maggioranza ‘Ursula’ che a livello nazionale sostiene il governo Draghi e che, attraverso la rappresentanza in consiglio di tutte le forze che faranno parte di questa coalizione, possa, insieme al presidente che verrà eletto, gestire il fiume di denaro pubblico del Pnrr per garantire anche alla Tuscia di vedere realizzata la promessa di una forte ripartenza dell’economia”.

Il proposito generoso sembra tuttavia ascrivibile alla logica dell’ammucchiata, anche perché equilibrio e buon senso vorrebbero che alla difficile navigazione del governo dì larghe intese di Draghi faccia compagnia, a livello di comunità territoriali, una trasparente dialettica democratica, senza il ricorso a camaleontiche collaborazioni. Il punto è che il “laboratorio” viterbese dovrebbe, se le parole hannno un senso, sprigionare energie in direzione di esperimenti a più largo raggio. Come evitare la caduta nel trasformismo, è davvero un mistero! Ma un mistero che pare sedurre, visto il silenzio che circonda l’uscita del “calendiano” Barelli, quasi che i vertici regionali (Astorre) e nazionali (Letta) del Pd non ponessero mente a questi problemi.

Eppure Letta, smentendo la Federazione romana, ha fatto presto a occuparsi del caso di Ostia, per cercare evidentemente di mettere un freno alle polemiche sulla formazione della mini-giunta municipale. Bene, ora però non deve girarsi dall’altra parte, e con lui nemmeno il segretario regionale del Pd: si tratta di capire se il ricorso alla “formula Ursula”, utilizzata alla bisogna per garantire la consociazione di “draghetti” premurosi, con il cuore e la mente affissi alla calibrata distribuzione delle risorse provenienti dal Pnrr, sia l’orizzonte entro cui si muove la classe dirigente di un partito impegnato a rinnovare se stesso e, quindi, a rinnovare nel complesso la vita politica del Paese.

Condividi:

  • Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
  • Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)

Mi piace:

Mi piace Caricamento...
« Previous Post
Next Post »
Articoli recenti
  • L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
  • Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
  • L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
  • L’intervento di Giuseppe Fioroni al convegno “L’appello di Sturzo, tra progressisti e conservatori”.
  • Fioroni: “Costruire la fratellanza per sperare in un futuro migliore”
  • Il 18 dicembre incontro del Centro Studi Aldo Moro: “Osare la Pace, vivere la Fratellanza”
  • Morte di Nando Gigli, Fioroni: “Un amico che sapeva investire nei giovani”
  • Calenda e Renzi, l’imperativo dell’unità in vista delle elezioni europee
  • Fioroni fa il pontiere al centro e lancia la formazione Tempi Nuovi
  • Autonomie, unità, transizione. Le conclusioni di Fioroni all’incontro di Tempi nuovi (video-2)
  • Autonomie, unità, transizione. L’intervento di Fioroni all’incontro di Tempi Nuovi (video-1)
  • Napolitano, uomo delle istituzioni e autorevole interprete del rinnovamento della sinistra
  • Camaldoli porta allo scoperto l’esigenza di una nuova politica d’ispirazione cristiana
  • La sinistra sceglie Cappato, anche per questo i popolari devono tornare uniti
  • A Roma il convegno di Tempi Nuovi: Autonomia, Unità, Transizione
  • Fioroni al dibattito “Palla al Centro” promosso da Italia Viva
  • Morte Moscatelli, Fioroni: “È stato maestro di vita”
  • Francesco Verderami a colloquio con Giuseppe Fioroni, “Tempi nuovi per l’Europa, nel segno di De Gasperi”
  • Il ritorno in campo dei Popolari: “Noi, catalizzatori di questo ceto medio disarticolato”
  • Fioroni punta alle Europee con il nuovo centro. I “Popolari uniti” corteggiano FI, Calenda, Renzi e Moratti
Menù
  • Politica
  • Cultura
  • Società
  • Cronaca
  • Territorio
  • Tempo Libero
Meteo

booked.net

Contatti

www.ilviterbese.it

Redazione | Contatti

info@ilviterbese.it

redazione.ilviterbese@gmail.com

GALLERY
L’Europa di De Gasperi, il futuro dell’Europa (video)
Fioroni sul 25 aprile: “De Gasperi istituì una festa di unità”
L’interesse di partito non può prevaricare la libertà di coscienza
Editore: Centro Studi Aldo Moro C. F. 90122270565
Registrazione Tribunale di Viterbo n. 1 del 5 Giugno 2018 | Copyright © 2018 - Il Viterbese.it - All rights reserved
Scroll to top
Skip to content
%d
    Open toolbar Accessibilità

    Accessibilità

    • Aumenta TestoAumenta Testo
    • Diminuisci TestoDiminuisci Testo
    • Scala di GrigioScala di Grigio
    • Più ContrastoPiù Contrasto
    • NegativoNegativo
    • Sfondo BiancoSfondo Bianco
    • Evidenzia LinkEvidenzia Link
    • Testo LegibileTesto Legibile
    • Reset Reset
    Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.