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Home » Politica » La Tuscia dice no al deposito delle scorie radioattive. Comitati riuniti in Provincia

La Tuscia dice no al deposito delle scorie radioattive. Comitati riuniti in Provincia

11 Ottobre 2021

“Il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e la Tuscia: una scelta impossibile”.

Basterebbe questo titolo per sintetizzare lo stato d’animo di ogni cittadino del territorio, ma un gruppo di associazioni si è unito e ha deciso di spiegare perché questa scelta è impossibile.

Tutto questo avverrà il 15 ottobre dalle 9 a Palazzo Gentili, sede della Provincia di Viterbo, durante un convegno a cui parteciperanno istituzioni, studiosi, associazioni, amministratori e politici del territorio, insieme, senza alcuna distinzione, né di area geografica né politica, perché è l’intera Tuscia unita che deve dire no al deposito di scorie nucleari Sogin.

Ad organizzare il convegno, indetto dalla Provincia,sono i comitati per la salvaguardia del territorio di Corchiano e della Tuscia, Montalto Futura, Maremma Viva, Verde Tuscia, le associazioni Italiana Cultura e sport (sez. Viterbo), Italia Nostra (sez. Tarquinia) e Pro loco Gallese, il Sovrano Militare Ordine di Malta e il Biodistretto della Via Amerina e delle Forre.
Alcuni responsabili saranno coinvolti anche come relatori, e a loro si aggiungeranno la Soprintendenza archeologica dell’Etruria Meridionale, Giovani Confagricoltura e Federalberghi.
A breve sarà diffuso il programma dettagliato dell’intera mattinata di convegno.

“Il messaggio univoco, a gran voce – si legge in un comunicato delle associazioni – sarà in difesa di un territorio che vede nell’agricoltura e nel turismo la via di sviluppo e al tempo stesso la conservazione di un territorio straordinario. Lo stravolgimento che si verrebbe a determinare con la nascita di un deposito di scorie nucleari, di qualsiasi tipo e pericolosità, avrebbe un impatto devastante in tutta la Tuscia che rischia di durare decenni, senza considerare che si andrebbe a distruggere una delle poche zone italiane rimaste intatte da un punto di vista naturalistico”.

A nome di tutti l’invito da parte dell’onorevole Sgarbi, sindaco di Sutri, che sarà collegato ed interverrà a difesa del territorio: “Ora si combatte nella minacciata Tuscia, che una folle ripartizione territoriale, respinta da tutti i Comuni della provincia e della Regione, ha indicato come sede per le scorie nucleari, a danno della gloriosa fertilità della terra. A difendere il paesaggio occorre consapevolezza di ciò che si perde, evitando di far credere che lo scempio dei terreni agricoli con la realizzazione di interventi come quello del Deposito Nazionale sia inevitabile”.

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