Prendevano le auto rubate, le smontavano e rivendevano i pezzi a officine e negozi specializzati. I telai, per non lasciare traccia dei numeri di matricola, venivano distrutti tramite una pressa. Protagonisti del sodalizio criminale due romani residenti tra Sutri e Bassano Romano, dove, in un terreno in campagna, difficile da raggiungere, avevano allestito una vera e propria “fabbrica” di ricambi a prezzi concorrenziali. Già conosciuti dalle forze dell’ordine, sono stati entrambi arrestati e portati in carcere.
Tutto è partito ad aprile dalla scoperta del deposito da parte dei carabinieri della Compagnia di Ronciglione. Attraverso vari servizi di appostamento, i militari hanno quindi successivamente avuto la certezza che lì venivano portato varie automobili rubate in provincia di Roma. In particolare, sono stati individuati veicoli (Fiat 500 e Alfa Romeo) presi nei parcheggi delle stazioni di Saxa Rubra, Grotta Rossa e davanti all’ospedale Sant’Andrea. I pezzi venivano venduti nel Lazio e in Umbria. Tra i clienti officine, carrozzieri e negozi di ricambi.
Le indagini hanno consentito il recupero di 23 auto.