Usare la forza per disperdere i partecipanti al rave party di Valentano sarebbe stato troppo pericoloso. Da qui la decisione del Viminale, presa dai vertici tecnici del ministero, di usare la linea della sorveglianza per evitare che i partecipanti facessero danni a cose o persone.
E’ stata questo in sintesi il ragionamento del ministro Luciana Lamorgese alla Camera, dove è intervenuta per rispondere all’interrogazione presentata dal deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli.
“Il 13 agosto scorso alle 20.45 in via Aurelia tra Livorno e Cecina – ha spiegato il ministro – è stato controllato un gruppo di circa 40 camper con a bordo una cinquantina di persone che, seppure sollecitati, non hanno fornito indicazioni sul luogo dove erano diretti limitandosi a dire di essere diretti al Sud. Sui camper non veniva riscontrata la presenza di materiali o strumenti per la diffusione sonora. Non emergendo evidenze di forme di illegalità che legittimassero misure restrittive o di carattere cautelare, non sarebbe stato possibile adottare provvedimenti che ne avrebbero potuto impedire giustificatamente il proseguimento del viaggio. Al controllo alcune delle persone fermate sono risultate gravate da precedenti di polizia per invasione di terreni o edifici, reato che è tipicamente oggetto di contestazione nei confronti di organizzatori e partecipanti al rave party”. “Sui camper sono stati svolti servizi di osservazione e monitoraggio allo scopo di accertare il loro luogo di destinazione finale e di tale dispositivo veniva informato il dipartimento di Pubblica sicurezza”, ma non si è trattato di “una scorta come impropriamente riportato”.
Il ministro ha quindi spiegato che i rave “non sono un fatto inedito, né una questione italiana, ce ne sono stati tanti in passato, prima della pandemia, ed in nessun caso si è deciso di intervenire con la forza. La linea del Viminale sull’ordine pubblico non può essere ondivaga, le forze dell’ordine agiscono sulla base di criteri che sono frutto di esperienze e competenze consolidate, non soggette ad improvvisazioni o cambiamenti ingiustificati”. Motivo per cui, “i servizi di controllo e cinturazione hanno avuto l’effetto di scongiurare che nell’area prescelta venisse a concentrarsi un numero di persone ben superiore ai 4 mila, ipotizzato fino a 30 mila come emerge da confidenze raccolte dalle forze di polizia tra gli stessi partecipanti”.