Definirlo un colpo di scena è poco, anche se quello che è accaduto era nell’aria già da due giorni. Esclusa dalla commissione elettorale la lista di centrosinistra presentata a Montefiascone con la candidatura a sindaco di Giulia De Santis. Tutto per la mancata apposizione del simbolo della lista (Montefiascone Merita) sia sugli atti principali che su quelli allegati. Questa la motivazione, nella quale si richiama una sentenza del Consiglio di Stato: “In sede di presentazione delle liste gli adempimenti formali hanno carattere sostanziale e non ammettono equipollenti, in quanto strettamente funzionali ad assicurare la certa direzione delle manifestazioni di volontà espresse dai sottoscrittori: nel quadro dei requisiti sostanziali è da comprendere il simbolo con il contrassegno della lista, perché diretto, insieme alle altre indicazioni, a garantire che i presentatori che sottoscrivono percepiscano immediatamente sindaco e candidati al Consiglio tramite le liste da loro sottoscritte. Anche quando il contrassegno consiste in una sigla o in una o più parole è necessario che esso sia apposto sui moduli che comprendono le firme dei presentatori, non essendo sufficiente la descrizione delle sue caratteristiche”.
Di fatto, la non apposizione del simbolo potrebbe in via teorica aver indotto all’errore i sottoscrittori della lista. Da qui la durezza del legislatore che arriva a sanzionare addirittura con l’esclusione le forze politiche che non si attengono alla norma.
La stessa commissione ha invece ritenuto sanabili le irregolarità compiute su nominativi e date di nascita di cinque candidati: Vittoria Severini, Matteo Simoncini, Renato Trapè, Giulia Sciuga e Carla Mancini. Si sarebbe infatti trattato di “meri refusi materiali sanabili con il soccorso istruttorio”.
La lista, che nel pomeriggio è scesa comunque in piazza per presentarsi ai cittadini, presenterà ricorso al Tar.