Mentre a Montefiascone infuriano le polemiche per l’esclusione della lista di Pd-Patto civico, a Vetralla finisce nell’occhio del ciclone l’ex coordinatore comunale di Forza Italia Gennaro Giardino, che, dopo aver passato tutta la vita a criticare la sinistra e l’amministrazione uscente, invita adesso gli elettori a votare per Flaminia Tosini. Quando si dice la coerenza. Alla base della triplo salto carpiato ci sarebbe la delusione di Giardino per non essere entrato nella lista di Aquilani, dove, con l”accordo fatto all’ultimo momento con Zelli e FdI, si erano ristretti i posti disponibili. Giardino in realtà all’inizio non era voluto entrare in lista di sua sponte, per non stare accanto all’odiato Dario Bacocco, da qui la decisione di passare con Zelli nella certezza che questi si sarebbe candidato a sindaco. Alla fine invece Zelli si è accordato con Aquilani e lui è rimasto con il cerino in mano. E’ seguito un incontro con la Tosini, di cui ha sempre parlato male, e poi è arrivato il cambiamento che nessuno si aspettava da un uomo di destra come lui: “Perché – spiega – votare la lista civica con Flaminia Tosini sindaco? Perché è l’unica coalizione mista che con il tempo ha mostrato coerenza e lealtà nei confronti dei propri elettori. Ho avuto il piacere questi giorni di incontrarmi con Flaminia Tosini e posso ben dire che guardandola negli occhi la prima impressione che mi ha dato che ha tanta voglia di impegnarsi per il nostro paese con serietà e lealtà. Ho deciso di sostenere la sua candidatura non per un cambio di bandiera ma solo perché non mi sento rappresentato da una destra locale senza una coerenza che ha dimostrato tutt’altro di quello che mi aspettavo mettendo all’interno vecchi nomi già risentiti”.
Difficile credergli e infatti è stata durissima la replica di Zelli e Fratelli d’Italia: “Mancano pochi giorni al termine di questa amministrazione della quale non sentiremo la mancanza. Tralasciando le considerazioni sulle candidature di alcuni esponenti di questa maggioranza ormai in pezzi, che senza dubbio risultano moralmente inopportune e in sfregio alle più basilari norme di comportamento e di rispetto delle istituzioni e dei cittadini, assistiamo ad un particolare attivismo, come se questi cinque anni non fossero passati. Finalmente partono i lavori in via Borgo Vecchi dopo oltre un anno di chiusura, buche finalmente asfaltate per quasi tutte le strade, i bagni pubblici a Vetralla e l’erba tagliata. La domanda è spontanea, chissà perché queste attività non sono state svolte in precedenza. E’ chiaro a tutti il disastro di questi cinque anni; per fortuna non lo diciamo noi, che potremmo essere di parte, ma lo dicono e lo dimostrano loro stessi. Una maggioranza andata in pezzi, sono volati stracci, accuse incrociate ed insulti, per chiudere con una separazione annunciata. Arroganza, presunzione mista ad incompetenza e spregiudicatezza hanno prodotto per Vetralla quello che abbiamo sotto gli occhi. Stupisce anche leggere da parte di chi si professa di destra ed in questi ultimi mesi ha sostenuto chiunque, invitare a votare il Pd demonizzato fino a ieri. E’ veramente incredibile che un uomo di destra possa sostenere il candidato della sinistra che si è reso responsabile del disastro amministrativo a cui abbiamo assistito, oltre a lanciare accuse sull’essersi ‘calati i pantaloni’ quando lui stesso, intervenuto ai nostri incontri, ha compreso la scelta politica fatta, come unica strada percorribile. Infine, lascia sbigottiti come un uomo delle istituzioni, anche se in pensione, possa sostenere un candidato che ancora oggi è sottoposto a misure cautelari e che andrà a processo entro il prossimo mese per corruzione e turbativa d’asta. Evidentemente le manie di protagonismo fanno brutti scherzi a chi magari aspirava ad un posticino. La verità è che ci sono persone che hanno lavorato per trovare una sintesi, si sono spese e messe in discussione, alcuni hanno anteposto il bene del paese ai progetti fatti per anni ed alle proprie legittime aspirazioni, molti altri sono rimasti anche delusi ma sono ancora presenti per dare il loro contributo perché credono che lavorare sia l’unica via. Queste persone meritano rispetto. Poi c’è chi trova l’unica soddisfazione nel fare polemica a prescindere, nel gettare fango sugli altri, nel non realizzare mai nulla di ciò che proclama perché così è più comodo, che si cala le braghe al primo che gli alliscia il pelo ed infine nel fare il saltimbanco come sempre da una bandiera all’altra”.