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Home » Politica » Rientro a scuola, servono anche nella Tuscia un piano sulla sicurezza

Rientro a scuola, servono anche nella Tuscia un piano sulla sicurezza

1 Settembre 2021

Mentre anche in provincia di Viterbo protestano numerosi precari per l’assegnazione delle cattedre eseguita con il nuovo sistema informatico del Miur, i sindacati chiedono che vengano affrontati al più presto tutti i problemi legati al contenimento del contagio.

“Il prossimo anno scolastico – dice la Cisl Scuola – sarà cruciale. Per i problemi legati alla sicurezza, al green pass, alle sanificazioni e a tutto il resto. Ma non possiamo dimenticare che al centro resta la scuola come comunità, con le sue finalità di educazione, di conoscenza e di crescita. E’ per questo che come Cisl e Cisl Scuola Lazio siamo disponibili e pronti ad affrontare tutti i nodi da sciogliere insieme ai docenti, al personale Ata e ai dirigenti scolastici. Con determinazione, competenza, generosità, nell’ambito di una visione comune”. “Non possiamo e non vogliamo rassegnarci – specificano Enrico Coppotelli e Claudio De Santis, segretari generale della Cisl Lazio e Cisl Scuola Lazio – – alla logica del tirare a campare. No, la scuola va programmata e seguita. Siamo alla terza stagione alle prese con la pandemia, ma il tema della didattica e della sicurezza non possono essere conflittuali. Dobbiamo fare i conti con le incertezze relative all’utilizzo del Green Pass, mancano indicazioni chiare e concrete alle scuole per la gestione operativa dell’emergenza sanitaria. Su questi punti occorrono disposizioni e regole chiare. Che però vanno fatte osservare, Così come è essenziale programmare nei minimi dettagli la questione del trasporto pubblico. Non è possibile pensare di limitare il dibattito a temi come il sistema di ricambio di aria nelle classi, alla strumentazione adeguata per la prevenzione, ad una maggiore sinergia con le autorità sanitarie locali per il tracciamento e il monitoraggio del contagio. Argomenti che diamo per scontati. Sarà un anno complesso per chi opera nella scuola e per la scuola. Questo lo sappiamo, ma francamente pensiamo che delle soluzioni operative vengano trovate. Ci preoccupiamo invece degli investimenti che vanno fatti sul sistema scuola”.

La sfida principale del nuovo anno scolastico, secondo la Cgil, sarà condizionata dall’evoluzione dell’epidemia che, pare ormai certo, si diffonde adesso con maggiore velocità tra i giovani. Da qui la richiesta “di assumere scelte coraggiose e necessarie per risolvere i veri problemi strutturali che rischiano di amplificare le nuove criticità e quelle storiche irrisolte. A nostro giudizio la strada maestra non è quella di scaricare le responsabilità su docenti, dirigenti scolastici e personale Ata. I nodi irrisolti vanno affrontati insieme”.

Per la Cgil la road map logistica è chiara: la sicurezza nella ripartenza delle lezioni, il tema della mobilità degli studenti anche questa in sicurezza ed efficienza e infine quello dell’infrastrutturazione intesa sia dal punto di vista degli immobili che devono essere sufficienti ed adeguati per garantire lezioni sicure, sia da quello delle forniture necessarie a questo scopo. Ma oltre a tutto questo c’è un aspetto didattico che non può continuare ad essere marginale: “Bene il protocollo sulla sicurezza sottoscritto tra il ministero dell’Istruzione e le organizzazioni sindacali. Ora però nei singoli territori del Lazio vanno messi a punto i piani per il rientro in classe. In questa fase serve la collaborazione e la partecipazione responsabile di tutte le parti. Tenendo tutto insieme: l’aspetto sanitario e quello dei trasporti, la didattica e l’organizzazione. Noi ci siamo”.

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