Come sempre, quando si avvicinano le elezioni, ci si ricorda della sanità viterbese. Eccoli infatti, ancora una volta, i vertici regionali giungere nella Tuscia per dire che si farà questo e quello. Si farà… un giorno, in futuro, chissà quando. Parole dette sempre in campagna elettorale. Promesse.
Stavolta ci viene assicurato che Belcolle sarà trasformato (quando?) in dea di secondo livello. Bene, peccato che si tratti di un progetto programmato e finanziato ai tempi dell’assessore Battaglia e poi, negli anni successivi, non realizzato. In compenso il dea di secondo livello l’hanno fatto a Latina, perché Viterbo, chissà come mai, viene sempre dopo il Sud del Lazio. Sempre stavolta si riscopre poi l’ospedale disagiato di Acquapendente dopo averlo di fatto chiuso (in parte riaperto grazie alla legge Lorenzin): ora si promette di farlo nuovo. E poi case della salute a pioggia ed interventi vari, basta pensare all’ospedale di comunità di Orte, promesso da lustri e mai fatto. Non ci potevano pensare prima?
Il periodo, come detto, è sospetto: siamo alla vigilia delle elezioni e la Regione è arrivata all’ultimo giro. Promettere non costa nulla, tanto poi dovranno essere altri a confermare questi buoni propositi e a realizzarli. Per cui se, dopo le promesse, non si farà nulla si potrà sempre dire che la colpa è dei nuovi arrivati. E’ un fatto insomma che ad oggi ciò che poteva essere stato già realizzato si riduce all’ennesima promessa. Ciò che per scarsa incisività dei nostri rappresentanti regionali non è stato fatto (altrove hanno realizzato opere, da noi gestito nomine) viene così rimesso nel libro dei sogni.
Certo, meglio tardi che mai apprendere che la salute va tutelata come bene comune. Un bene di tutti e non per i pochi che hanno la fortuna di avere scorciatoie e corsie preferenziali. La politica della salute è impegno per tutelare tutti, guai se si predilige il favore ai singoli o agli amici degli amici. La politica sanitaria è tutto il contrario di quanto fatto finora a Viterbo, dove la logica di premiare gli amici degli amici, piuttosto che occuparsi del bene comune, ci ha portato ad avere un ospedale provinciale (Belcolle) non all’altezza e a non avere ospedali nelle zone disagiate. Oggi abbiamo in compenso una promessa elettorale, ma c’è chi crede ancora che cosi si vincono le elezioni?