Mentre alcuni degli “sfollati” del rave party di Valentano prima di rientrare nei loro Paesi d’origine cercano di fermarsi nelle varie località turistiche che trovano lungo la via del ritorno (una cinquantina di persone ad esempio sono state identificate nelle ultime ore sul lago di Corbara, nel comune di Baschi), proseguono le indagini per risalire agli organizzatori della manifestazione, in capo, secondo gli inquirenti, ad almeno una decina di gruppi di varie nazionalità. Tra essi ce n’è uno francese, già artefice di raduni simili in altri Paesi d’Europa. E’ stato il primo ad intavolare trattative con le forze dell’ordine per lo sgombero dell’area. Altri due sono stati fermati su un camion carico di casse audio e sono stati denunciati per aver cercato di forzare un posto di blocco al confine con la Toscana. C’erano inoltre anche un gruppo di olandesi e un altro tedesco.
Per gli inquirenti si tratta di un compito non facile, ma necessario per dare corso alle inchieste aperte: da quella per la morte di Gianluca Santiago, annegato nel lago di Mezzano la notte di Ferragosto, a quelle per due denunce di violenza sessuale e per vari furti e danneggiamenti lamentati dal proprietario dell’area: il sindaco di Grotte di Castro Piero Camilli. Finora sono state identificate circa 3.000 persone ai varchi, inoltre tante altre sono state immortalate da foto e riprese dagli elicotteri. Ovviamente, sarà impossibile dare ad ognuno un nome e un cognome.
Una curiosità: sarebbero tre le denunce presentate dai legali di Camilli per furti all’interno dei capannoni e danneggiamenti.