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Home » Italia » Incendi e cambiamento climatico: gli impatti sul futuro

Incendi e cambiamento climatico: gli impatti sul futuro

18 Agosto 2021

Da prontobolletta.it riprendiamo e pubblichiamo

L’estate sta finendo recitava uno dei noti tormentoni estivi e speriamo che questa si porti via anche tutta la scia di incendi che stanno tempestando il Continente Europeo. Dall’Italia alla Siberia, passando per Spagna, Grecia e Centro Europa il fuoco sta attaccando in maniera irreversibile le aree verdi del Vecchio Continente. Dobbiamo però porci una domanda: quanto sarà sostenibile ancora il cambiamento climatico?

La situazione Incendi in Italia e in Europa:

Da inizio anno, solo nella penisola, sono andati in fumo più di centomila ettari di foreste e campi coltivati, un’area pari a quattro volte la media bruciata negli ultimi decenni. Sono più di 10 le regioni Italiane che stanno soffrendo il incendi con Sicilia, Sardegna e Calabria in stato di emergenza.

La situazione non è migliore nel resto dell’Europa con la Grecia, la Spagna e la vicina Turchia in ginocchio per le fiamme. In Grecia addirittura gli incendi si sono propagati per tutto il Peloponneso andando a minacciare il sito archeologico delle prime olimpiadi.

In Siberia la situazione sembra essere veramente drammatica con il fuoco che, partito dal sud della regione, si è propagato fino al nord tempestando con il fumo intere città e costringendo i cittadini a barricarsi in casa. Le ceneri hanno poi continuato a salire verso nord e, per la prima volta nella storia, i satelliti russi hanno registrato l’arrivo della fuliggine fino al Polo Nord.

Incendi e Cambiamento Climatico:

Le conseguenze del cambiamento climatico sono ormai lampanti e le stime sull’incremento della temperatura media globale continuano a salire anno dopo anno. Il report IPCC (The Intergovernmental Panel on Climate Change), arrivato alla sesta edizione, non lascia dubbi all’interpretazione, fenomeni estremi come siccità, ondate di calore e gli stessi incendi impatteranno sulla nostra quotidianità in maniera sempre più frequente.

Sempre nel rapporto, si stima che la temperatura globale, solo nell’ultimo decennio, sia aumentata di 1,09°C, incremento mai registrato prima, e la velocità dell’incremento sarà costante almeno fino al 2050.

La diminuzione delle emissioni di C02 tanto auspicata dal Protocollo di Kyoto e dagli Accordi di Parigi sta procedendo a rilento così come il processo verso fonti rinnovabili non riesce ancora a decollare.

Una prova lampante della criticità della situazione termica globale è sicuramente la temperatura di 48.8 gradi registrata a Siracusa qualche giorno fa, la più alta mai vista nel vecchio continente. Potrebbe sembrare un caso sporadico ed estremo ma la manifestazione del cambiamento climatico sta proprio negli eventi al limite e nella loro frequenza.

Gli effetti degli incendi:

L’aumento delle temperature è uno dei primi fattori per l’innesco degli incendi. infatti le variazioni termiche comportando cambiamenti della quantità di acqua nel terreno, dell’umidità e del ciclo delle piogge, portano spesso a periodi di siccità sempre più frequenti e prolungati nel tempo. Siccità che risulta essere la condizione perfetta per l’innesco delle fiamme.

Non ci dobbiamo però focalizzare solo sull’enorme dispendio di flora e fauna che popolano le nostre foreste e sono una risorsa immensa per la biodiversità del nostro pianeta, ma anche da un punto di vista economico gli incendi bruciano una quantità inestimabile di risorse.

Il cambiamento climatico sta stravolgendo la vita di milioni di persone accentuando, emigrazione e divario tra ricchi e poveri. Fenomeni di esclusione sociale, incremento di flussi migratori e guerre potrebbero derivare proprio dall’aumento delle temperature globali, con la diaspora di intere popolazioni costrette a spostarsi verso aree più favorevoli.

Secondo uno studio di Focus.it nel 2050 le temperature inglesi potrebbero essere simili a quelle dell’odierna Spagna. Speriamo di solo di riuscire ancora godere per molti anni della nostra meravigliosa Penisola.

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