Presentati i risultati delle analisi sullo stato di salute dei laghi del Lazio eseguite da Legambiente nell’ambito del progetto Goletta dei laghi. Ventisei i punti monitorati in dieci diversi laghi laziali e sottoposti ad analisi microbiologiche. Di questi, cinque risultano fuori i limiti di legge nel lago di Bolsena e in quello di Turano. Nel primo sono stati effettuati sette prelievi di cui quattro sono risultati fuori dai limiti di legge: tre giudicati come “inquinati” e uno “fortemente inquinato”. Nel secondo, l’unico prelievo effettuato è stato giudicato come “fortemente inquinato”.
Negli altri laghi sono stati monitorati due punti nel lago di Canterno, un punto su quello di Fogliano, due punti in quello di Fondi, tre in quello di Sabaudia, uno nel lago del Salto, tre nellago Albano, quattro in quello di Bracciano e due in quello di Vico. Tutti questi punti sono risultati nei limiti di legge. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

“Con la Goletta dei Laghi continuiamo il nostro monitoraggio su questi magnifici ecosistemi della Regione e se da un lato emergono criticità anche forti su alcuni punti precisi delle sponde, dall’altro non possiamo non vedere un miglioramento generale che ha portato, nelle ultime due stagioni di analisi, a individuare meno scarichi non depurati che negli anni precedenti – ha dichiarato Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio – . Rispetto ai cinque punti critici, dove ci sono evidentemente scarichi di origine fecale derivati da mancata depurazione, ci mettiamo a totale disposizione delle amministrazioni comunali di Colle di Tora sul Lago del Turano e di Bolsena, Marta, San Lorenzo Nuovo e Montefiascone sul lago di Bolsena, così come di Arpa, alle quali consegniamo questi dati perché siano rintracciate le cause e risolti i problemi, senza sostituirci agli organi preposti ma rafforzandone gli aspetti di analisi del territorio. Il Lazio è l’unica regione italiana con così tanti laghi grandi e piccoli, con una lunga e importante costa marina, e con un contesto di acque interne di primissimo piano tra quelle superficiali e quelle di falda, è per questo che vanno rivolte alla tutela delle acque tutte le attenzioni possibili rafforzando il ruolo delle aree protette e continuando a costruire contratti di fiume, lago, costa. I Laghi poi, sono tutti in area protetta con Parchi Regionali e Rete Natura 2000, sono una risorsa turistica immensa, un favoloso luogo di tutela della biodiversità, un fantastico contesto dove avviare le migliori politiche per lo sviluppo di rilancio economico sano e dove la tutela ambientale e la sostenibilità siano al centro delle scelte, ma anche i custodi e fornitori di servizi ecosistemici a tutti i cittadini, di Roma e della Regione, straordinari e irrinunciabili, per tutti questi motivi noi non ci fermeremo mai, finche neanche un goccio d’acqua rischierà più di essere inquinato”.
I prelievi e le analisi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).
Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente. INQUINATO: enterococchi intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o escherichia coli maggiore di 1000 UFC/100ml. FORTEMENTE INQUINATO: enterococchi intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o escherichia coli maggiore di 2000 UFC/100ml.
Come detto, nel lago di Bolsena, 4 punti su 7 sono risultati fuori dai limiti. Il giudizio di “fortemente inquinato” è stato assegnato al prelievo effettuato alla foce del Fosso del Ponticello canale in località Prati Renari, nel comune di San Lorenzo Nuovo, un punto cronicamente critico fin dal 2014. “Inquinati” i prelievi presso la foce del fosso lungo il viale Luigi Cadorna, in località Le Naiadi del comune di Bolsena, fuori dai limiti anche nel 2019 mentre nei limiti lo scorso anno, e quello presso la spiaggia in fondo a via Cava nel comune di Marta, anch’esso con un a storia altalenante di criticità. Anche al punto presso la foce del torrente nei pressi del parco giochi sul lungolago di Montefiascone è stato assegnato il giudizio di “inquinato”, continuamente critico sin dal 2010, con una parentesi positiva solo nel 2019. Entro i limiti i prelievi su Viale Regina Margherita, in corrispondenza del campeggio, a Capodimonte, alla foce del fosso Cannello o fosso Rigo in località la Grata a Gradoli (oltre i limiti dal 2014 al 2020) e alla foce del fosso il Fiume in località Oppietti a San Lorenzo Nuovo (oltre i limiti dal 2014 al 2019).
Entro i limiti anche i prelievi sull’altro lago viterbese nel lago di Vico, nei pressi del ristorante “La bella Venere”, in località Scardenato nel comune di Caprarola, e presso spiaggia tra ristorante “Ultima spiaggia” e stabilimento “Riva Verde”/”Riva azzurra”, nel comune di Ronciglione.